La legge di bilancio ha concorso riformato il concorso a cattedra: addio FIT, sì a 24 CFU, 4 anni senza mobilità, titolo abilitante. Così viene stravolto un altro pezzo della legge 107 nella parte relativa ai concorsi a cattedra.
Requisiti di accesso
- Per accedere ai prossimi concorsi a cattedra basterà la laurea e aver conseguito 24 crediti formativi in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche.
- Saranno esentati “I soggetti in possesso di abilitazione per altra classe di concorso o per altro grado di istruzione sono esentati dal conseguimento dei CFU e CFA […], fermo restando il possesso del titolo di accesso alla classe di concorso ai sensi della normativa vigente.”
- Posti riservati per i precari storici che abbiano svolto, nel corso degli otto anni scolastici precedenti l’avvio delle procedure concorsuali almeno tre annualità di servizio, anche non successive su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione, di poter partecipare per un numero di posti riservati pari al 10%.
- Inoltre, i predetti soggetti possono partecipare, altresì, alle procedure concorsuali senza aver conseguito i 24 CFU, per una tra le classi di concorso per le quali abbiano maturato un servizio di almeno un anno.
Concorso diventa abilitante
- Il superamento delle prove concorsuali costituisce abilitazione all’insegnamento per le medesime classi di concorso per le quali si è partecipati.
- Per quanto riguarda il sostegno la graduatoria a fine concorso sarà composta da un numero di soggetti pari, al massimo, ai posti messi a concorso e le graduatorie avranno valenza biennale.
- Il docente vincitore del concorso che viene assunto “è tenuto a rimanere nella predetta istituzione scolastica, nel medesimo tipo di posto e classe di concorso, per almeno altri quattro anni, salvo” il docente sia soprannumerario o possessore di 104″.
Prove concorsuali
- Per i posti comuni le prove scritte saranno due e un orale.
- Le modalità della prova orale potrebbero subire un cambiamento, perché l’obiettivo della prova sarà di valutare il grado delle conoscenze e competenze dei candidati nelle discipline facenti parte della classe di concorso.
- Per le conoscenze linguistiche dei candidati non è prevista alcuna modifica, perché è previsto che la prova orale verifichi anche la conoscenza di una lingua straniera europea almeno di livello B2. Resta la necessità di appurare le competenze didattiche nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
- Per quanto riguarda il sostegno, le prove saranno due: uno scritto e un orale. Nella prova scritta l’obiettivo sarà di valutare il grado delle conoscenze e competenze del candidato sulla pedagogia speciale, sulla didattica per l’inclusione scolastica e sulle relative metodologie.
Valorizzazione titoli
Tra le novità introdotte anche quella secondo cui, nell’ambito del concorso, in fase di attribuzione del punteggio ai titoli posseduti, si valorizzeranno particolari titoli e percorsi:
- dottorato di ricerca;
- abilitazione specifica conseguita attraverso percorsi selettivi di accesso;
- superamento delle prove di un precedente concorso ordinario per titoli ed esami nelle specifiche classi di concorso;
- titoli accademici nell’ambito della pedagogia speciale e didattica dell’inclusione.
Addio FIT e ambiti territoriali
- Il percorso triennale di formazione dei docenti previsto dalla riforma Renzi dopo aver superare un concorso è eliminato. Chi vincerà il concorso sarà assunto a tempo indeterminato e svolgerà un anno di prova e formazione come supplente. Inoltre, è prevista la possibilità di ripetere quest’anno di prova. Il docente rimarrà nella stessa scuola in cui ha svolto l’anno di prova anche per i successivi 4 anni, senza poter chiedere mobilità.
- Saranno aboliti anche gli ambiti territoriali introdotti dalla legge 107. In pratica, i docenti saranno nuovamente nominati su scuola.
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