Si è svolta ieri, 16 maggio, a Treviso, presso il Park Hotel Villa Fiorita, la Tavola Rotonda organizzata dal segretario provinciale di Treviso, Salvatore Auci, sul tema “La scuola tra criticità di sistema e disagi professionali del personale”, con l’obiettivo di avviare un confronto tra esperti e personale scolastico e formulare eventuali proposte per portare a soluzione i problemi e limitare i disagi professionali del personale.
Mario Bozzo, presidente Ufficio Studi Confsal, ha introdotto i lavori, moderati dal giornalista Mediaset, Paolo Capresi, portando i saluti del segretario generale Snals Elvira Serafini, impossibilitata a partecipare per impegni istituzionali.
“I docenti – ha affermato Bozzo entrando subito nel vivo del tema – soffrono le problematiche del loro status: il difficile rapporto con gli studenti e con le famiglie che hanno subìto radicali cambiamenti in una società in continua evoluzione, la scarsa considerazione sociale, le inadeguate retribuzioni; tutto ciò a danno della crescita dei ragazzi. Non c’è più la “comunità educante” mentre lo Snals-Confsal da anni combatte per recuperare la centralità della scuola nelle politiche attive come investimento di civiltà”.
Sul tema ha proseguito la riflessione Chiara Crivelli, segretario nazionale Associazione Genitori Italiani (AGE) che ha esortato gli adulti a riappropriarsi del proprio ruolo educativo, evitando atteggiamenti iperprotettivi che possono nuocere ai bambini, al fine di contribuire ad una crescita armonica ed equilibrata dei loro figli.
Per Salvatore Auci si è spezzato il patto educativo tra docenti e genitori, anche a causa dei mutamenti in seno alla famiglia, con conseguente perdita reciproca di fiducia. Questo genera problemi alla scuola, un sistema complesso carico di criticità provocate, tra l’altro, da eccesso di burocrazia, classi numerose, continue riforme calate dall’alto e finalizzate solo ai risparmi sul settore, norme che penalizzano la possibilità di andare in pensione. Tutto ciò genera stress, disagio psicologico, senso di isolamento e malattie professionali. Ha sottolineato che gli operatori scolastici, pur tra tanti problemi, non ultimo l’aumento degli episodi di intolleranza, prevaricazione, violenza, con grande senso del dovere continuano a consentire alla scuola di funzionare al meglio.
I disagi professionali degli operatori scolastici sono stati approfonditi dal medico Vittorio Lodolo D’Oria che ha trattato la problematica del burnout nella scuola, illustrando i risultati delle sue ricerche, sintetizzati in alcune slide che sono allegate al presente notiziario.
E’ poi intervenuto l’avv. penalista Francesco Leone che ha affrontato il tema della Tavola rotonda sotto il profilo giuridico, rilevando che il personale scolastico non deve dimenticare che ha la funzione di pubblico ufficiale sia nell’ambito delle mura scolastiche che fuori. Rispetto al problema dei maltrattamenti da parte di alunni e genitori nei confronti del personale, ha esortato a “non lasciar correre” e a rivolgersi immediatamente al dirigente scolastico.
Ha concluso i lavori il segretario generale Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, che ha focalizzato il suo intervento sulle azioni che il sindacato può intraprendere per uscire dal corto circuito dell’attuale crisi scolastica e sociale nel suo complesso.
Il sindacato può innanzitutto sollecitare modifiche legislative alle regole previdenziali, affinché siano fondate sul principio della personalizzazione dei requisiti del pensionamento, eliminando le rigidità della legge Fornero il cui impianto è rimasto immutato. “Provvedimenti come Quota 100 – ha affermato -non sono risolutivi, mentre maggiore attenzione dovrebbe essere riservata all’oggettiva considerazione della specificità di ogni persona”.
E’ necessario, inoltre, un confronto sul piano culturale. Nella comunità educante tutti partecipano al Patto educativo, anche i genitori i quali, tuttavia, non sono utenti. “La famiglia – ha precisato – è agenzia educativa di primo livello che interagisce con la scuola, agenzia educativa di secondo livello, con l’obiettivo comune della formazione e della crescita dei ragazzi in un’ottica di corresponsabilità educativa. Nella scuola, quindi, quale “struttura sistemica,” ognuno ha il proprio ruolo e nella relazione educativa docenti e genitori sono coeducatori. Occorre, pertanto, avviare un cammino comune fondato sui valori della persona per una corretta e condivisa visione della formazione del discente.”
L’interessante Tavola rotonda si è conclusa con un partecipato dibattito ed i relatori hanno offerto approfondimenti e puntuali risposte.