Dirigente condannata ad un anno di carcere, condanna sospesa, per la caduta di uno studente precipitato a seguito dell’apertura di un lucchetto che teneva chiusa la porta di un solaio con fragili lucernai. “Il preside di una scuola è responsabile della sicurezza degli allievi – la cui incolumità non può essere garantita da “misure artigianali” come i lucchetti – come se si trattasse di suoi dipendenti, e le scuole vanno considerate come luoghi di lavoro, non importa se il preside non è il proprietario e non ha poteri di spesa per tamponare i rischi. Il dirigente deve attivarsi innanzitutto con un piano antirischio che non sottovaluti alcun dettaglio, nemmeno le magagne che risalgono alla notte dei tempi, e poi deve sollecitare l’intervento delle Province senza ricorrere a soluzioni ‘fai da te’.”
La dirigente scolastica e il responsabile del piano di sicurezza sono stati condannati per lesioni colpose gravi per la caduta di uno studente precipitato a seguito dell’apertura di un lucchetto che teneva chiusa la porta di un solaio con fragili lucernai. Lo studente ha subito svariati interventi alla testa, ed è stato in coma.
L’utilizzo dei lucchetti è stato ritenuto dai giudici una soluzione “artigianale” perchè “accidentalmente, anche solo per rinfrescare l’aria come avvenuto in questo caso che risale al sette luglio 2011, il lucchetto può essere rimosso“.