Il 21 novembre 2019 il giudice del Lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha riconosciuto il comportamento antisindacale della dirigente scolastica e ha condannato l’Amministrazione resistente alla refusione delle spese di lite liquidate in complessivi euro 1.154,00 di cui euro 150,00 a titolo di spese.
Fin dall’inizio la dirigente scolastica conduceva relazioni sindacali improntate ad omissioni, informative parziali e tardive, sottraendosi al confronto di merito con l’organizzazione sindacale.
Il giudice ha ribadito il ruolo della rappresentanza sindacale nell’istituzione scolastica delegittimato dal comportamento della dirigente scolastica, dichiarando l’antisindacalità del comportamento posto in essere dalla DS dell’Istituto Comprensivo consistente nella violazione degli obblighi in materia di contrattazione integrativa relativamente all’adozione dei criteri per l’attribuzione del bonus ai docenti ai sensi della legge 107/2015 e nella violazione degli obblighi di informativa, anche in relazione alla proposta di formazione degli organici.
Ancora una volta viene ribadito che spetta alla contrattazione di istituto definire i criteri per la determinazione dei compensi riguardanti il bonus premiale introdotto dalla Buona Scuola,