Il Segretario generale Snals, Elvira Serafini, nell’intervista a Orizzonte Scuola, commenta gli ultimi scenari della scuola italiana. Dall’avvicendamento al ruolo di Ministro, alle emergenze più significative al rientro dalla pausa natalizia.
Orizzonte Scuola 29-12-2019 di Ilenia Culurgioni
Elvira Serafini, segretario generale Snals commenta gli ultimi scenari della scuola italiana. Dall’avvicendamento al ruolo di Ministro, alle emergenze più significative al rientro dalla pausa natalizia.
Il 2019 è stato un anno particolare per la scuola: ha visto un cambio di governo e quindi un nuovo ministro dell’istruzione. Un ministro che però ha lasciato presto l’incarico. Come valutate questa scelta?
Come già abbiamo avuto modo di dire le dimissioni del Ministro Fioramonti vanno lette come la naturale conseguenza delle scelte del governo in materia di istruzione. Le ragioni politiche invece non sono per lo Snals meritevoli di approfondimento essendo confinate nello spazio delle diatribe tra i partiti e all’interno dei partiti che compongono l’attuale maggioranza di governo.
Conte, durante la conferenza stampa di fine anno, ha annunciato i nomi dei prossimi ministri dell’istruzione: Lucia Azzolina per la scuola e Gaetano Manfredi per l’università. Come ritenete questa divisione?
La separazione dell’università dal settore scuola potrebbe essere l’occasione per concentrare l’attenzione politica in modo più incisivo su due settori strategici per il nostro Paese. Anche qui ovviamente se la decisione del Governo è stata dettata solo dalla volontà di garantire nuovi equilibri politici tra le forze di governo non potremo aspettarci novità significative rispetto al passato.
Cosa lascia in eredità Fioramonti? Su cosa dovrà concentrarsi prima di tutto l’azione del nuovo ministro della scuola?
Il neo Ministro al quale rinnoviamo gli auguri di buon lavoro deve mettere immediatamente mano, fin dal prossimo incontro del 7 gennaio, alla questione dei percorsi di abilitazione e alle modalità di valorizzazione del personale Ata, in particolare degli assistenti amministrativi facenti funzioni di DSGA.
Alcune urgenze sono rimaste in sospeso, tra cui il rinnovo del contratto. Si procederà normalmente?
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale richiede che fin dal prossimo documento di programmazione economica e finanziaria vengano previste adeguate risorse per l’avvio dell’equiparazione degli stipendi del personale della scuola a quelli medi degli altri paesi europei. Se non si inizia a riconoscere il valore della professione docente nessuna riforma potrà mai risollevare le sorti della scuola italiana.
Sul tavolo anche l’aumento stipendio, cifre che tuttavia, stando a quanto si prevede in legge di bilancio, non soddisfano i docenti. Avevate riferito in un’altra nostra recente intervista che non avreste avviato neppure le trattative, proseguirete sulla stessa linea?
Lo ribadiamo. Senza una reale previsione di risorse adeguate e senza un impegno politico ad investire sulla scuola non saremo disponibili ad avviare le trattative.
Il 2020 sarà anche l’anno dei concorsi per i docenti, dell’internalizzazione dei servizi di pulizia e dell’aggiornamento delle graduatorie di terza fascia docenti. Si andrà avanti senza problemi?
Per lo Snals l’avvicendamento a Viale Trastevere non pregiudica l’attuazione del decreto scuola ormai convertito in legge. Vigileremo costantemente affinché siano rispettati i tempi anche attraverso la richiesta del confronto sui provvedimenti attuativi delle previsioni di legge e sulle concrete modalità attuative delle procedure concorsuali.
Cosa manca attualmente per risolvere il precariato di docenti e Ata?
Il problema del precariato può essere risolto individuando percorsi straordinari di abilitazione per i docenti precari che lavorano da anni nella scuola e attraverso la stabilizzazione del personale Ata che già svolge da anni mansioni che consentono alle scuole di funzionare.
Dopo la fase straordinaria bisogna mettere mano alla revisione del sistema di reclutamento per garantire adeguati livelli professionali dei docenti. Abbiamo un impegno importante verso le future generazioni e credere nella scuola vuol dire creare i presupposti affinché i giovani ritornino a considerate l’istruzione come il più importante fattore di emancipazione.
Dunque, cosa auspicate per il nuovo anno?
Ci aspettiamo che le forze che dirigono il Paese inizino a considerare l’istruzione come un investimento indicando anche strade per una vera riqualificazione di tutti gli operatori attraverso un nuovo e serio sistema di reclutamento che riconosca concretamente l’impegno professionale in relazione alle connesse responsabilità.
29 Dic 2019 – 12:06 – Ilenia Culurgioni