Comunicato SNALS-CONFSAL – Le misure adottate nella serata del 22 marzo 2020 dal Governo vanno giustamente nella direzione dell’ulteriore contenimento del rischio di contagio da coronavirus: sono state chiuse tutte le attività produttive, ad eccezione di quelle legate alla garanzia dei servizi di prima necessità.
Il giorno dopo, la Ministra dell’Istruzione, senza consultare i rappresentanti dei lavoratori, pubblica l’ordinanza sulla mobilità del personale della scuola che avrà conseguenze notevoli sulle condizioni di rischio sanitario, a causa delle decine di migliaia di richieste di assistenza sindacale per la
compilazione delle istanze.
Precedentemente la stessa Ministra aveva dato il via ai bandi per l’aggiornamento delle graduatorie 24 mesi del personale ATA, dove è prevista la presentazione in cartaceo delle istanze, con tutti i
rischi ad essa connessi, in un momento in cui il Governo ha disposto la chiusura di tutte le attività produttive.
Non possiamo che restare stupiti per la disinvoltura con la quale la nostra Ministra sorvola sulle misure adottate dal Governo di cui fa parte e crea le condizioni per un aggravamento delle situazioni di rischio sanitario, avviando procedure che pongono gli uffici amministrativi e gli stessi sindacati in difficili condizioni operative per il corretto svolgimento del loro lavoro amministrativo e di consulenza, con evidenti rischi per l’ incremento della pandemia da Covid-19.
Pertanto, lo SNALS-CONFSAL, nettamente contrario ad ipotesi di blocco della mobilità, chiede che tutta la materia con le relative procedure sia rinviata a data successiva al termine dell’emergenza sanitaria in corso per la diffusione di Covid-19.
Un’ultima considerazione: la scuola in questo momento ha bisogno di una moratoria generalizzata di tutte le procedure ordinarie ed esige che i vertici dell’Amministrazione diano indirizzi coerenti con le decisioni del Governo dopo averle condivise con i rappresentanti dei lavoratori, fuori da
logiche unilaterali dannose per la comunità educante, già abbastanza disorientata e provata per il dramma che sta vivendo.
Chiediamo che il Presidente del Consiglio dei Ministri intervenga con urgenza per scongiurare i rischi che potrebbero derivare da decisioni disinvolte, oltre che irrispettose dei diritti dei lavoratori.