Lettera di Maria Paola Murru, dirigente scolastica del liceo Maria Ausiliatrice di Roma, rivolta al ministro dell’Istruzione: “Il nuovo esame di Stato genera ansia negli studenti”.
Lettera alla Ministra della Pubblica Istruzione
Carissima Ministra,
mi rivolgo a lei, non davvero con tono polemico, ma solo per riportare alla sua attenzione alcune riflessioni che nascono nella mente e soprattutto nel cuore, di chi lavora, come me, da più di 30 anni a contatto quotidiano con gli studenti liceali e ha visto quindi innumerevoli schiere di ragazzi prepararsi al primo e grande esame della loro vita, quello della maturità. Un esame che ha segnato la vita di ciascuno di noi, permettendoci di entrare a pieno titolo nella grande schiera del mondo adulto.
Comprendo come non sia facile per lei Ministra operare delle scelte in questo clima di grande incertezza e di precarietà, poiché qualunque scelta venga operata oggi per i nostri studenti, in questo momento potrebbe risultare inadeguata, non avevamo alternative per ovvi motivi, se non attivare la didattica a distanza, ma naturalmente questo è diventato anche un elemento discriminante tra ragazzi più o meno abbienti.
Si pone il problema della valutazione e giustamente nessuna linea guida ad oggi è stata proposta, lasciando piena autonomia alle scuole per le troppe diversità di condizioni e contesti.
Però mi consenta Ministra di esprimere il mio pensiero. Quando lei dice di voler assicurare un esame serio ai nostri ragazzi dell’ultimo anno, io faccio davvero fatica a capire per serio che cosa si possa intendere.
I nostri ragazzi, vivono da un mese una situazione di estrema serietà, chiusi in casa a condividere con i loro cari ansie, paure, perdita di lavoro, malattie di parenti, amici e magari le loro stesse malattie e ancora i rischi o addirittura i numerosi lutti senza neppure avere la possibilità di un saluto.
Mi chiedo cara Ministra cosa possa essere più serio di tutto ciò.
Forse da docente di letteratura inglese potrei dire che per serietà potrei intendere che sappiano raffrontare tutto ciò che vivono ora con la paralisi espressa da Joyce in gente di Dublino, dove la gente si paralizza incapace di fare scelte, oppure potrei ancora dire che dovrebbero avere consapevolezza di vivere in un teatro dell’assurdo di Becket, aspettando un Godot che venga a liberarli…o che sappiano riconoscere l’attualità di Orwell in 1984 nella percezione di essere tutti controllati da un grande fratello che vede ogni nostro movimento ed azione e decide e decreta ciò che è bene e ciò che non lo è?
Potrei continuare a lungo, ma non credo questa possa essere la serietà da intendersi.
La grande vera serietà, mi consenta, la stanno scrivendo quotidianamente con le pagine delle loro storie personali, che resteranno a testimoniare ai posteri la serietà della loro speranza, nonostante tutto, nonostante le cronache di morte e di desolazione attorno.
Forse non conosceranno i dettagli delle guerre mondiali, ma avranno opportunità di approfondirle in seguito, mi creda, ma conosceranno tutto di quel virus che è stato più potente di tante guerre perché, turbando la loro vita, sconvolgendo i loro sogni e progetti avrà insegnato la VERA GRANDE E UNICA SERIETA’ che è quella Limitatezza della condizione umana di fronte all’imponenza prevalente della natura.
Se avranno appreso questo Ministra, A PIENO TITOLO GRANDE CHAPEAU ALLA MATURITA’ HONORIS CAUSA DEI MATURATI 2020!
Con ciò non intendo naturalmente richiedere una banale sanatoria per tutti, ma solo portare all’attenzione di chi sta elaborando proposte operative, un’ulteriore riflessione, che tenga presenti alcuni elementi che non mi sembrano del tutto irrilevanti.
Grazie del suo lavoro CARA MINISTRA
Maria Paola Murru
Preside Liceo salesiano “Maria Ausiliatrice” – Roma