La nostra Ministra dell’Istruzione non ha voluto ascoltare il Sindacato sulle procedure di reclutamento del personale, dando avvio a procedure concorsuali come se nulla fosse accaduto da febbraio in poi nel nostro Paese.
Oggi, con un rischio di diffusione del contagio ancora elevato, con pesanti limitazioni alla mobilità e con gli obblighi di distanziamento sociale, ci appare assolutamente fuori luogo avviare concorsi che non solo incrementano irresponsabilmente il rischio di contagio, ma nemmeno consentono di coprire le cattedre ed i posti vacanti a settembre, allorché dovrebbero riprendere le attività didattiche e le lezioni.
Da qui l’insistente ed incessante richiesta da parte dello SNALS-CONFSAL di una procedura di reclutamento straordinaria per titoli e servizi, con la previsione di prove finali, al termine del prossimo anno scolastico, e valutazione dell’esperienza di servizio svolta.
Anche sugli esami di Stato apprendiamo da notizie di stampa e mai da corrette relazioni sindacali, come previsto dalla norma contrattuale, che il colloquio di cui al DL 22/2020, ancora in corso di conversione in legge, dovrebbe svolgersi in presenza.
Anche in tal caso non riusciamo a comprendere perché centinaia di migliaia di studenti e migliaia di commissari debbano correre rischi elevati di contagio, quando anche le sedute di laurea si tengono a distanza. Non solo, i percorsi formativi in tutte le scuole, da marzo in poi, si sono svolti a distanza con metodologie e tecniche che sono ormai diventate abituali per tutti gli studenti.
Non vi sono solo ragioni didattiche per prediligere il colloquio a distanza. Vi sono ragioni ancora più importanti che attengono alla sicurezza degli alunni e del personale. I protocolli di intesa per il settore privato, sottoscritti a marzo e aggiornati ad aprile dalle parti sociali, per la definizione delle misure di sicurezza da adottare nei luoghi di lavoro, non hanno ancora trovato adeguata espressione nel settore pubblico e meno che mai nella nostra Amministrazione. Senza l’adozione di misure di sicurezza condivise a livello nazionale, in un quadro di corrette relazioni sindacali, non sarà possibile definire, con specifiche sequenze contrattuali a livello di singole istituzioni scolastiche, i criteri per l’attuazione delle misure di sicurezza locali, che tra l’altro devono far seguito a sostanziali aggiornamenti dei documenti di valutazione del rischio di concerto con gli enti locali. Senza parlare delle risorse che occorrono per la messa in atto delle misure di profilassi e di igiene, necessarie quotidianamente a garantire sufficienti condizioni di agibilità degli ambienti scolastici.
Lo SNALS-CONFSAL si rivolge ancora una volta al Governo affinché, sulla base anche dei pareri da parte del Comitato tecnico-scientifico, dia indicazioni precise al Ministero sulle procedure più idonee da seguire per la positiva conclusione dell’anno scolastico e per l’avvio del nuovo.
Per il prossimo anno, perdurando le misure di contenimento del rischio di contagio da Covid-19, occorre avviare un consistente piano di investimenti nella scuola e nell’Università e dar corso ad una nuova stagione contrattuale in grado di sostenere le nuove dimensioni della funzione docente in un quadro chiaro di diritti e di doveri.