Lo SNALS è deciso, in questa situazione, ad evitare che le responsabilità di un eventuale contagio durante lo svolgimento delle attività didattiche ricadano esclusivamente sui docenti, sul personale Ata e sui dirigenti scolastici. Occorrono linee guida precise con disposizioni applicabili realmente in tutte le scuole.
Il 13 maggio si è svolta da remoto, con la presenza del Ministro e del Capo Dipartimento Dott.ssa Giovanna Boda, un’audizione con il CTS, Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid, coordinato dal Dott Miozzo, alla quale hanno partecipato le organizzazioni sindacali di Comparto e le rappresentanze sindacali dell’area istruzione e ricerca.
Lo Snals aveva già inviato una nota al ministero con la quale era stata proposta un’integrazione dei quesiti da porre al CTS per la redazione del protocollo di sicurezza e per il relativo allegato tecnico.
In questa sede riepiloghiamo le finalità delle nostre posizioni e chiediamo al CTS di tenerne conto nell’elaborazione delle indicazioni tecniche che dovrà offrirci.
Resta fermo per noi il principio secondo cui se non c’è la sicurezza assoluta per alunni e personale, le scuole non possono riaprire. A maggior ragione ribadiamo che sarebbe cosa saggia consentire lo svolgimento dei colloqui per gli esami del secondo ciclo con modalità a distanza. Le nostre riflessioni sono rivolte sia agli esami di Stato che alla ripresa delle attività didattiche. Crediamo infatti che la presente audizione sia finalizzata all’elaborazione di linee guida utilizzabili per entrambe le situazioni.
Queste le osservazioni espresse in sintesi dal nostro Segretario Generale Elvira Serafini:
– occorre la presenza del Ministero della salute al tavolo per la definizione del protocollo di sicurezza nazionale e, nell’ambito della definizione del protocollo ad hoc nelle singole istituzioni scolastiche, la presenza dell’ASL e dell’ente locale: si rende infatti necessaria l’attivazione di presidi sanitari territoriali a disposizione delle scuole per il trattamento di situazioni di rischio (segni clinici predittivi di contagio, temperatura elevata, ecc.);
– aumentano i carichi di lavoro per la predisposizione delle misure atte a limitare non solo i rischi di contagio diretto ma anche quelli derivanti da interferenze (esterni, ditte, fornitori): bisogna che il CTS fornisca linee guida per le certificazioni da rendere alle scuole da parte di ditte esterne affidatarie di forniture, lavori e servizi;
– occorrerebbe riprendere le previsioni delle deleghe presenti nell’art 16 del d.lgs. 81/08 almeno per le funzioni di osservazione dell’applicazione e del rispetto delle misure. A tal proposito dovrebbero essere elaborate nuove linee guida per la formazione di figure per la regolazione del flusso all’ingresso e all’uscita delle classi, all’osservanza dell’utilizzo dei DPI, alla continua presenza del disinfettante, alla sanificazione ordinaria degli ambienti comuni, alla regolazione dei flussi degli esterni;
– bisognerebbe normare nei protocolli, oltre alle misure per la gestione delle mense, anche quelle relative alle attività laboratoriali nelle scuole ed in particolare negli istituti tecnici e professionali (ad esempio, negli indirizzi di studio relativi ai servizi per l’enogastronomia, ecc.);
– tutte le misure che saranno contenute nel protocollo devono avere un tempo sufficientemente lungo per la loro attuazione;
– proponiamo di istituire un servizio centrale e servizi regionali, di intesa con gli enti locali, per la verifica dell’attuazione delle misure contenute nel protocollo nazionale e in quelli locali. Solo il superamento di tale verifica può consentire la ripresa delle attività didattiche in presenza. Eventuali decisioni di sospensione o di ripresa delle attività devono essere adottate dell’autorità locale di pubblica sicurezza;
– il protocollo locale deve anche stabilire le condizioni per la flessibilità del gruppo classe per le attività in presenza.
Lo SNALS è deciso, in questa situazione, ad evitare che le responsabilità di un eventuale contagio durante lo svolgimento delle attività didattiche ricadano esclusivamente sui docenti, sul personale Ata e sui dirigenti scolastici. Occorrono linee guida precise con disposizioni applicabili realmente in tutte le scuole.
Ci assumeremo le nostre responsabilità solo se avremo la certezza che le scuole siano in condizioni di sicurezza per alunni e personale.
Alleghiamo le note inviate al MI sulla bozza del protocollo di sicurezza che sono state elaborate sulla base dei vari contributi pervenuti dalle province.