Non sono scelte a cuor leggero e non va messa a rischio la sicurezza di ragazzi e docenti, ma almeno cercare strade possibili: questo lo si poteva e doveva fare
DANIELE MANCA – Corriere della Sera – 13 giugno 2020
La scuola forse riaprirà il 23 settembre. Che sia confermato o meno, resta lo sconcerto per il fatto che ci si sia adoperati per riaprire tutto, dalle fabbriche ai bar, ma le scuole no. Siamo qui a discutere se tenere aperte le industrie ad agosto, ma il luogo dove si accompagnano le famiglie nel difficile compito di educare, formare i nostri giovani, può rimanere deserto. Non si tratta sicuramente di scelte da fare a cuor leggero. Non è né semplice né facile prendere decisioni nel corso di una tragedia come quella provocata dal Covid-19. Ma pretendere una riflessione maggiore, la ricerca di strade possibili, questo sì.
Entrando in un negozio o in un ristorante si è colpiti da quanto si sia studiato per garantire la sicurezza. Come mai nel luogo per eccellenza dedicato allo studio tutto questo non è potuto accadere? I docenti e tutti coloro che rendono possibile il funzionamento della scuola, dove sono? Uno sciopero si è potuto organizzare, una didattica minima no? Non si tratta di mettere a rischio i ragazzi, né tanto meno docenti e lavoratori. Ma almeno provare a trovare strade possibili questo lo si poteva e doveva fare.
Può sembrare sgradevole e ce ne scusiamo per questo, ma il rischio non può valere per alcune categorie e per altre no. Non possiamo pensare che la scuola, l’educazione non siano mai priorità per questo Paese. Vale per quando si scrivono le leggi di Bilancio, ma deve valere a maggior ragione quando la comunità, la collettività, affronta emergenze così profonde.