Banchi, l’idea geniale di Azzolina
Caos Azzolina sulla bando pubblico per banchi scuola: aziende produttrici “missione impossibile, servirebbero 5 anni per 3,7 milioni di banchi”. Arcuri “non fare polemiche”
da il Sussidiario 22 luglio 2020 – Niccolò Magnani
Non si placano le polemiche attorno al mondo scuola, quando ormai mancano meno di 2 mesi al presunto ritorno in classe ribadito ancora ieri dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel prossimo 14 settembre 2020: dopo il bando di gara pubblica europea lanciata ieri dal Commissario all’emergenza Domenico Arcuri (scadenza il 30 luglio 2020) per l’acquisto di 3 milioni di “mono-banchi”, utili secondo il Miur per la riapertura in piena sicurezza delle scuole italiane, si scatena l’ira delle aziende produttrici. «Leggendo il bando di gara indetto dal commissario Arcuri per l’acquisto di banchi monoposto e sedute destinati alle scuole italiane viene da chiedersi se, prima di stenderlo, qualcuno si sia posto il problema se sarebbe andato deserto. Purtroppo sembra di no, nonostante, come da noi spiegato agli uffici competenti i numeri dicano che il bando andrà sicuramente deserto»: è durissima la nota di Assufficio di FederlegnoArredo e Assodidattica, le categorie a cui aderiscono i produttori e distributori italiani dell’arredo scolastico ed educativo con copertura di quasi il 95% del fatturato nazionale.
«Un acquisto centralizzato di 3,7 milioni di pezzi tra banchi monoposto e sedute, pari ad oltre la produzione di 5 anni di tutte le aziende nazionali certificate per fornire arredamento alla pubblica amministrazione. Ma non solo, il bando prevede la sottoscrizione del contratto entro il 7 agosto e la consegna nelle scuole (ovunque sul territorio nazionale) entro il 31 agosto. In pratica significa che dal 7 al 31 agosto, cioè in 23 giorni compresi tutti i festivi, dovrebbe essere concentrata la produzione di 5 anni. Certamente una missione impossibile». Secondo i produttori e le aziende coinvolte dal bando, la capacità produttiva attuale potrebbe arrivare massimo a 120.000 mono-banchi consegnati entro fine settembre: gravissime le conseguenze, sottolineano ancora Assufficio e Assodidattica «I ragazzi non potranno avere i nuovi banchi con ricadute sull’avvio dell’anno scolastico e le procedure di gara regolarmente in corso o addirittura già vinte saranno bloccate, pertanto i quantitativi su cui le aziende avevano già predisposto un piano di produzione adeguato alle tempistiche richieste dalle stazioni appaltanti, non saranno consegnati».
CAOS AZZOLINA “IL BANDO È UN FLOP!”
Non solo, i produttori italiano sottolineano come tutta questa fretta nasce poi da un presupposto emergenziale «che non ha nessun fondamento scientifico. Anzi la seduta su ruote va in direzione opposta alla scelta del distanziamento sociale, che ha portato alla scelta del banco monoposto». Secondo le aziende l’auspicio è che ci sia un cambio di rotta immediato e «possiamo essere messi nelle condizioni di lavorare per contribuire alla ripartenza in sicurezza dell’anno scolastico che, stante le condizioni attuali, vediamo a rischio». Davanti alla situazione di così grave entità che porta un’inevitabile dubbio sulla fattibilità della gara pubblica indetta dal Commissario Arcuri, è lo stesso Presidente di Invitalia a replicare in serata alle accuse di “missione impossibile” dei produttori: «Non è questo il momento di fare polemiche o alimentare divisioni: l’apertura delle scuole in sicurezza è un obiettivo fondamentale per l’intero Paese ed è per questo necessario lo sforzo di tutti». Poche ore prima era stato il Ministro Azzolina a spiegare ai giornalisti giunti ad Ancona «Non ci sono direttive univoche per l’utilizzo di banchi singoli nelle scuole per garantire il distanziamento sociale, faremo quello che ci chiedono i dirigenti scolastici degli istituti di tutta Italia». Non solo, per la titolare del Miur sono già partiti i monitoraggi «per conoscere le esigenze dei diversi plessi e della questione si sta occupando il commissario Arcuri. Per parte nostra contiamo di garantire un anno scolastico come si deve, ha aggiunto».
Ondata di critiche arrivano intanto anche sul fronte politico, con le opposizioni e anche parte del Governo sul piede di guerra per l’inizio sempre più a rischio dell’anno scolastico il prossimo 14 settembre: «L’impossibilità dichiarata dai produttori italiani di partecipare al bando per la produzione di nuovi banchi alimenta preoccupazioni rispetto alle condizioni della ripartenza di settembre», attacca Gabriele Toccafondi, capogruppo Italia Viva in Commissione Cultura, aggiungendo «La ministra dell’Istruzione e il commissario Arcuri chiariscano se questo intervento milionario messo in campo riuscirà a centrare l’obiettivo di far tornare la totalità dei ragazzi nelle loro classi e se la tempistica e l’esecuzione del bando siano compatibili con le scadenze fissate per l’inizio dell’anno scolastico». Per il senatore leghista Roberto Calderoli il combinato Arcuri-Azzolina è un problema sempre più grave: «Eravamo stati facili buoni profeti nel prevedere due settimane fa che la nomina a commissario per le scuole di Domenico Arcuri, dopo i ben noti disastri combinati sulle mascherine e i dispositivi di protezione, avrebbe prodotto altri disastri e infatti…Le associazioni di costruttori e falegnami lo sbugiardano annunciando che tecnicamente è impossibile realizzare milioni di nuovi banchi in meno di un mese quando servirebbero circa 5 anni! E che per questa ovvia ragione qualunque bando andrà deserto».