“Le preoccupazioni dei dirigenti scolastici per eventuali responsabilità non hanno motivo di esistere in base a quanto previsto dalla Legge 40 del 5 giugno 2020”. Così il Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus, al termine di una riunione sulla ripartenza delle scuole con gli altri soggetti coinvolti.
Ai dirigenti e a tutto il personale scolastico, docente e non, precisa il Cts, va “anticipatamente il ringraziamento per quanto faranno con la consueta passione e professionalità per la ripresa della scuola. Questo grande sforzo, con investimento di ingenti risorse economiche, e l’impegno di tutti gli interlocutori istituzionali, fornisce chiara evidenza di quanta attenzione si stia dedicando alla problematica della riapertura in sicurezza delle attività didattiche frontali nel Paese”.
“Non si devono vanificare gli enormi sforzi profusi dai Presidi, dai loro collaboratori, dal Ministero e dai suoi uffici territoriali, dagli enti locali affinché la ripartenza avvenga per tutti nella massima sicurezza. Abbiamo chiesto prima della riapertura delle scuole di rivedere la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il covid è equiparato a un incidente sul lavoro. Se il dirigente scolastico attua il protocollo sanitario allora non gli si deve imputare nulla. Non parliamo di scudo penale perché quello fa riferimento a soggetti che hanno commesso reati, e i presidi non sono delinquenti o malfattori”.