Prima di fare politica era attivista dell’Anief e contestava il governo sui precari. Poi il voltafaccia. Monta inarrestabile la protesta contro una ministra dell’Istruzione tanto arrogante quanto incompetente, indifendibile dall’inizio del mandato e rivelatasi inadeguata oltre ogni immaginazione.
L’ultima è l‘attacco scomposto e irresponsabile, che ha indignato perfino l’alleato democratico, portato ai sindacati, e ai presunti sabotatori al loro interno, nell’intervista di ieri a Repubblica: remerebbero, secondo la Azzolina, contro la riapertura settembrina delle scuole. A parlare è peraltro un’ex sindacalista, un tempo paladina dei precari.
L’11 luglio 2018 Azzolina, in una riunione congiunta delle settime Commissioni di Camera e Senato, in risposta a un’audizione del ministro dell’Istruzione di allora (Marco Bussetti), dichiarava in aula: «Abbiamo tante di quelle emergenze: abbiamo docenti da stabilizzare, abbiamo vincitori, idonei di concorso, Gae storici, diplomati magistrali, docenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado».
Due mesi dopo, in un video postato su YouTube (20 settembre 2018), la scena si ripete: l’onorevole, partita lancia in resta contro la Buona Scuola, difende a spada tratta la stabilizzazione dei precari della scuola, per dare una «prospettiva ai lavoratori che per tre anni hanno profuso il loro impegno all’interno delle scuole italiane. Non accadrà più. D’ora in poi il nostro impegno andrà nella direzione di rendere il contratto a tempo indeterminato la regola, non l’eccezione». Ora, da quando è ministra, Azzolina quei precari li disprezza.
Maestra nell’arte dello scaricabarile, la ministra è sbocciata sindacalmente nell’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori (Anief), una onlus fondata nel 2003 a Palermo (per tutelare, in particolare, proprio i precari scolastici), e lì si è data parecchio da fare, militando prima in Piemonte e poi in Lombardia.
Il 10 novembre 2009 Marcello Pacifico, il presidente nazionale dell’associazione (tuttora in carica), in un’intervista a un quotidiano on line (www.ilsussidiario.net) aveva annunciato trionfale l’esito positivo del ricorso fatto al Tar dal suo sindacato, contro il decreto Gelmini, in difesa di più di 8.000 precari (degli oltre 20.000 ricorrenti totali).
Cinque anni dopo Lucia Azzolina compare come relatrice sulla locandina di un seminario di studi Anief (La legislazione scolastica, Chieri, I.C. Chieri I, 14 novembre 2014) organizzato all’interno di un corso diretto dallo stesso Pacifico (La buona scuola. Facciamo crescere il Paese).
Il suo nome riaffiora poco più di un anno dopo, quando è relatrice di un altro seminario Anief in tema di riforma scolastica: La «Buona Scuola» e le nuove norme sulla mobilità tra organico dell’autonomia e ambiti territoriali (Milano, I.C. R. Pezzani, 16 febbraio 2016).
Nel 2107 Azzolina torna a insegnare, lasciando il sindacato fondato da Pacifico. Avrebbe poi detto: «Per un po’ ho lavorato all’Anief, esperienza che mi ha fatto capire, purtroppo, come funziona il sindacato»: www.tpi.it, 28 dicembre 2019).
Dopo l’elezione a ministra l’Anief di Novara-Biella-Vercelli ha diramato un comunicato (31 dicembre 2019), firmato dal presidente locale, Giuseppe Faraci, di congratulazioni all’ex affiliata. Nel comunicato si diceva «oramai scaduto il tempo perché possano trovare soluzione definitiva le annose questioni legate al mondo del precariato come ad esempio la stabilizzazione dei precari . Non sono più tollerabili atteggiamenti discriminatori, docenti di ruolo e docenti a tempo determinato hanno stessi doveri e non possono non avere stessi diritti . Tutte queste ed anche altre rivendicazioni, negli anni scorsi, le abbiamo urlate insieme al neo ministro Azzolina e noi ne siamo fieri!» Dimettetela.
da Il Giornale.it – Massimo Arcangeli – Sab, 22/08/2020