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SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO LAVORATORI SCUOLA

Supplenze nel caos: fra cattedre vuote e irregolarità dei punteggi. A Milano i docenti non sono in cattedra

Il caos delle supplenze 2020 prosegue: se in alcuni territori non si registrano particolari problemi, in altri invece la situazione è a dir poco preoccupante: i problemi principali che attanagliano diverse province italiane sono le cattedre ancora vuote e le irregolarità dei punteggi delle ultime Gps.

A Milano i docenti non sono in cattedra

Una delle situazioni più gravi vengono segnalate in Lombardia, dove mancherebbero 15 mila insegnanti, secondo quanto riportato pochi giorni fa. La situazione più preoccupante resta comunque la provincia di Milano dove, come racconta il Coordinamento nazionale precari scuola, “sono state pubblicate con ampio ritardo, il 7 settembre, graduatorie piene di errori. Molti docenti con pluriennale servizio si sono visti scavalcare in graduatoria da assegnisti universitari senza alcun giorno di servizio o da colleghi inseriti  in prima fascia senza abilitazione“.

A questo si aggiunge che, proseguono i precari, in seguito a due note contrapposta da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, su ordine del Ministero, è stato dato mandato ai Dirigenti Scolastici di convocare da nuove graduatorie (errate) con clausola rescissoriaNel contempo l’Ufficio Scolastico provinciale gestito da Bussetti ha emanato una norma contrapposta nel contenuto dove veniva riportata la data del 23 settembre come giorno di probabile pubblicazione delle Graduatorie corrette”.

Anche se il 18 Settembre sono state pubblicate le GPS infanzia e primaria corrette, tuttavia “alcuni utenti stanno già segnalando nuovi errori. Nelle ultime ore si stanno raccogliendo tantissime testimonianze di cattedre mancanti nella lista proposta dall’ufficio scolastico territoriale milanese, costringendo i docenti a raccogliere quanti più dati possibili per segnalare tempestivamente all’ufficio di competenza e alla scuola di riferimento“.

Risultato: ancora le cattedre a Milano restano vuote e i precari in preda all’incertezza.