A quattro giorni dall’avvio in tutte le scuole italiane della didattica a distanza al 100% arrivano nuovi “paletti” del ministero dell’Istruzione alle lezioni online dei prof. A cominciare dall’obbligo di rispettare lo stesso orario di lavoro settimanale previsto per l’attività in presenza. E passando poi per la precisazione che con l’isolamento fiduciario si lavora (chiaramente da casa) mentre con la positività certificata no. A disporlo è una nuova circolare ministeriale che riconosce il diritto alla “pausa” per gli alunni, anche in presenza di moduli orari inferiori ai 60 minuti.
Le nuove istruzioni di Viale Trastevere
L’antefatto è politico e merita di essere raccontato. Dopo un braccio di ferro durato un paio di settimane è stato raggiunto l’accordo sul contratto integrativo per la didattica digitale integrata (la cosiddetta “Ddi” che ha sostituito anche nel nome la Dad). Dopo la firma della Cisl Scuola e dell’Anief nei giorni scorsi è arrivata anche quella della Flc Cgil. Il Ccnl disciplina le modalità di lavoro “ a distanza” dei docenti finché perdura lo stato d’emrgenza dichiarato dal governo. Recependo ampiamente le indicazioni che il ministero aveva fornito ad agosto con delle linee guida e che costituiscono l’oggetto di una nuova circolare ministeriale.
L’obbligo di rispettare l’orario settimanale
Una prima precisazione riguarda l’orario di lavoro. Le linee guida – che ogni scuola ha dovuto seguire nell’emanazione a inizio anno scolastico del piano per la didattica digitale integrata (Piano Ddi) da adottare in caso di lockdown locale o nazionale – fissavano un monte orario minimo di lezioni: 10 in prima elementare, 15 dalla seconda primaria alla terza media, 20 alle superiori. Ma adesso arriva la precisazione che tutti i docenti devono svolgere il loro orario settimanale completo. Quindi, il programma delle lezioni resta lo stesso di quando si era tutti in classe.
A tal proposito la nota ministeriale specifica «che il personale docente è tenuto al rispetto del proprio orario di servizio, anche nel caso in cui siano state adottate unità orarie inferiori a 60 minuti, con gli eventuali recuperi, e alle prestazioni connesse all’esercizio della professione docente, nelle modalità previste dal Piano Ddi». In pratica, ogni docente, da un alto, «assicura le prestazioni in modalità sincrona (in diretta, ndr) al gruppo classe o a gruppi circoscritti di alunni della classe» e, dall’altro, integra tali attività in modalità asincrona» (in differita, ndr) a completamento dell’orario settimanale di servizio». Utilizzando – ed è un altro chiarimento – il registro elettronico per rilevare le presenze.
Stop alle lezioni solo con positività certificata
All’interno del documento c’è un altro passaggio molto atteso dagli insegnanti. E riguarda il luogo dove svolgere le lezioni. Non per forza dovranno recarsi a scuola: toccherà infatti al dirigente scolastico decidere caso per caso, eventualmente «autorizzando l’attività non in presenza, e garantendo che la prestazione lavorativa sia comunque erogata». E sempre il preside dovrà verificare che tutto il personale docente abbia uno strumento digitale con cui fare lezione. Con un occhio di riguardo per i supplenti che, in quanto tali, non percepiscono il bonus formazione da 500 euro con cui molti insegnanti hanno acquistato un Pc o un tablet. E che, dunque, potrebbero avere bisogno di un computer in comodato d’uso.
Molto attesa era anche la precisazione sul caso in cui si è tenuti comunque a lavorare da casa. Ebbene, con la semplice quarantena o isolamento fiduciario la prestazione lavorativa va resa. Con la positività certificata invece no.
Il diritto alla pausa per gli alunni
Nel ribadire che anche nelle modalità a distanza i prof mantengono il diritto alle assemblee sindacali durante l’orario di lavoro, la circolare ricorda che le riunioni degli organi collegiali devono svolgersi da remoto. E si sofferma poi sugli alunni. Per sottolineare che hanno diritto a una pausa per valorizzare la loro capacità di attenzione. Una possibilità da riconoscere – si legge ancora – «anche nel caso siano state adottate unità orarie inferiori a 60 minuti».
da Il Sole 24 Ore – di Eugenio Bruno – 11 novembre 2020