E’ da giorni che Matteo Renzi, a più riprese, durante una serie di interviste, va sostenendo che per poter riaprire le scuole superiori e medie, in condizioni di maggior sicurezza rispetto al Covid, sarebbe utile e doveroso vaccinare tutti i docenti ad esse appartenenti. Siccome non ha mai menzionato i docenti che operano nella scuola dell’infanzia e della scuola elementare, che pur fanno lezione da mesi in presenza ad orario pieno e con il 100% degli alunni, pensavo fosse una dimenticanza.
Invece ho dovuto, mio malgrado, prendere atto che ha continuato, durante tutte le sue interviste, l’ultima a Post su Rai2, a sostenere la priorità della vaccinazione solo per i docenti delle scuole superiori e medie. A questo punto mi sorge un dubbio: avrà sostenuto tale necessità solo perché ha la moglie che insegna alle superiori oppure considera i docenti della materna e delle elementari figli di un Dio minore? Voglio pensare che l’abbia fatto prescindendo dal mio sospetto, perché se così non fosse la cosa sarebbe veramente grave. Aggiungo, ancora, che è poco generoso, da parte di Renzi, non includere nel suo ipotetico piano vaccinale anche tutto il personale ATA che tanto si è prodigato in questi mesi per garantire l’apertura delle scuole. Spero tanto che la “dimenticanza” sia frutto del fatto che in questi ultimi mesi non si fa altro che discutere su come e quando riaprire le scuole superiori dando per scontato che tutto il personale degli altri ordini di scuola siano ormai al riparo dal contagio Covid. Così, invece, non è. Se proprio deve essersi una scala di priorità al vaccino, credo che tutti gli operatori della scuola di tutti gli ordini e gradi rientrino a pieno titolo e senza discriminazione alcuna in tale piano.
Giuseppe Antinolfi . Segretario provinciale Snals Milano
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