Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a TgCom24. “E poi riscoprire il territorio – aggiunge – penso ai musei, non soltanto per adesso ma anche dopo la pandemia la scuola deve essere più aperta sul territorio”.
“Siamo un Paese che concentra tra le otto e le otto e mezza metà della popolazione. Bisogna che tutti cominciamo a ripensare i tempi della nostra vita, su questo la scuola è presente”, aggiunge.
Il ministro, rispondendo sul possibile rientro dei ragazzi al 100% negli istituti a settembre ma con nuovi ritmi, ha detto: “dobbiamo imparare che la nostra vita collettiva dev’essere ripensata in maniera più umanamente sostenibile per tutti”.
E ancora: “Aule affollate? A me dispiace in ogni caso vedere aule con 27-28 studenti: un nostro obiettivo sarà cominciare a ridurre la numerosità delle classi, bisogna andare verso modalità educative molto più articolate. La numerosità delle classi è un obiettivo del governo”.
Poi aggiunge: “Noi stiamo raggiungendo questo obiettivo del 100% nel momento in cui stiamo aprendo anche altre attività, che vanno ad accumularsi sul tema dei trasporti. Non c’è solo il ritorno dei ragazzi al 100%, è un processo che coinvolge tutta la comunità e non solo le scuole. Ci sono alcune situazioni che riescono a gestire meglio questo aspetto mentre ci sono alcuni territori urbani su cui si concentrano pressioni più alte. Per questo bisogna ragionare in tutto il Paese su un’idea di mobiltà più sostenibile. Ci sono ad esempio molte soluzioni di scuolabus – quindi trasporti dedicati solo alle scuole – che in molti centri già più piccoli stanno funzionando molto bene”.
22 aprile 2021