Lo hanno detto sia il commissario all’emergenza COVID-19 Figliuolo, sia il Ministro della Salute Speranza: il primo obiettivo ora del Governo è la riapertura, se possibile in presenza, della scuola a settembre. Il video
L’esplosione della variante Delta (sui contagi, per ora non su ricoveri o vittime) ha impresso una nuova spinta alla prenotazione dei vaccini, specie dopo l’obbligo di Green Pass (dal 6 agosto) per entrare in ristoranti e attività al chiuso o con grandi assembramenti. Ma il punto di domanda riguarda il rientro nelle classi dopo l’estate: incognita sia per quanto riguarda la situazione epidemiologica, al momento non molto prevedibile, sia per la percentuale di vaccinati tra docenti, Ata e studenti che resta comunque al momento molto alta ma non del tutto completa (86% del personale scolastico ha ricevuto almeno la prima dose).
222 mila docenti-Ata ancora non vaccinati, questo il numero fornito dal MIUR: se entro il 20 agosto quella soglia non sarà abbassata sensibilmente (il giorno fissato da Figliuolo per ricevere gli aggiornamenti in tempo reale dalle Regioni sulla situazione scuola), allora potrebbe essere assai probabile l’inserimento dell’obbligo vaccinale per l’intero comparto della scuola. In quanto assolutamente prioritario l’evitare il più possibile la Dad per gli studenti a settembre, lo scopo della maggioranza (non coesa al suo interno, con Lega e M5s non convinti dall’obbligo) è quella di adottare il Green Pass anche in ambito scolastico con diverse ipotesi al momento sul tavolo. Per il Ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto ieri sera a “Controcorrente” su Rete 4, l’obbligo a scuola sarebbe la decisione ideale: «Sono valutazioni che stiamo facendo in queste ore. La riapertura della scuola senza Dad, se possibile, è una priorità per il governo. Valuteremo in queste ore quali saranno le strade migliori. Dobbiamo lavorare perché con la buona campagna di vaccinazione, oggi abbiamo superato 65 milioni di dosi somministrate, vogliamo tutelare la scuola. Nessuna soluzione è esclusa, l’obiettivo è riportare tutti i ragazzi a scuola in sicurezza e in presenza».
VACCINI & SCUOLA, TUTTE LE IPOTESI
Secondo quanto riportato oggi da Repubblica, se entro il 12 settembre almeno il 93% di insegnanti e personale tecnico-amministrativo non sarà vaccinato, allora si rischia la sospensione del servizio per chi ancora risulterà non immunizzato. Presidi d’accordo, politica quasi, sindacati molto meno: ieri il Ministro dell’Istruzione Bianchi è andato a Palazzo Chigi per fare il punto sulla scuola, uno dei tre cardini (oltre a lavoro e trasporti) da ben dirimere nelle prossime settimane per un eventuale obbligo di Green Pass anche in quei frangenti. Oggi invece è previsto un tavolo tra le sigle sindacali, il Miur e la Presidenza del Consiglio. «Tutti quelli che frequentano le scuole, dai fornitori ai bidelli, dagli insegnanti ai genitori degli studenti, devono essere muniti di Green pass: se vuoi entrare o sei vaccinato o fai un tampone. E’ indispensabile dimostrare che non si è portatori del virus. Non possiamo mettere a rischio i ragazzi o i professori», è la linea dettata da Mario Rusconi, presidente dei presidi del Lazio, all’Adnkronos, «Non vaccinarsi è un esempio diseducativo nei confronti dei giovani che devono avere fiducia nella scienza e nelle istituzioni. Gli insegnanti No Vax ripassassero le nozioni scientifiche». Contrario invece all’obbligo il sindacato scuola Anief, con il presidente Marcello Pacifico che a “Orizzonte Scuola” osserva «Introducendo l’obbligo vaccinale non si risolvgono i problemi della scuola che rimangono tanti. Ad esempio sul distanziamento poco o nulla si è fatto. Le classi non possono essere più quelle che abbiamo visto negli scorsi anni, non è tollerabile. Da 40 anni la legge italiana impone uno spazio di 2,80 metri ad alunno, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti».
– Niccolò Magnani