In vista del termine di una delle possibilità di uscita anticipata con 62 anni di età e 38 di contributi, concessa fino al 31 dicembre 2021 dall’opzione voluta dalla Lega e introdotta dell’ex governo Conte 1, si rende necessario aprire un tavolo di confronto tra governo e sindacati per individuare risorse e soluzioni al vuoto normativo che emergerà dopo la scadenza della cosiddetta “quota 100”.
Con l’approvazione del Documento Programmatico di Bilancio vengono stanziati 2 miliardi di euro per la riforma delle pensioni che non ci sembrano sufficienti nemmeno a garantire l’uscita anticipata dal lavoro alle categorie del personale della scuola individuate dalla commissione di studio istituita per la ridefinizione dei lavori gravosi.
Lo SNALS-Confsal continua a ritenere che le risorse messe a disposizione dal PNRR e quelle che saranno messe a disposizione dalla legge di bilancio debbano servire senz’altro agli investimenti strategici nei vari settori della vita economica e sociale, ma nell’ottica della giusta valorizzazione di tutto il personale della scuola e delle tutele che scaturiscono dai nuovi compiti ad esso affidati e delle connesse nuove responsabilità.
Nello stesso tempo lo SNALS-Confsal considera urgente estendere a tutto il personale della scuola i benefici pensionistici previsti per i lavoratori che svolgono mansioni gravose, anche in relazione alle mutate condizioni di svolgimento del lavoro nelle scuole, sempre più esposti a stress derivanti dall’uso delle nuove tecnologie e dal particolare contesto di funzionamento, aggravato anche dall’emergenza sanitaria. Per lo SNALS-Confsal resta quindi prioritario l’obiettivo di garantire l’uscita anticipata dal lavoro a 62 anni per tutti e senza penalizzazioni.
Roma, 22 ottobre 2021
Il Segretario Generale
(Elvira Serafini)