Il Ministero dell’Istruzione ha presentato ufficialmente ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR del Lazio che ha bloccato il decreto relativo al nuovo PEI. La decisione, già emersa negli scorsi giorni, è adesso confermata con il deposito del ricorso avverso la sentenza di primo grado.
Come è ben noto, la sentenza del tribunale amministrativo ha creato non pochi problemi alle scuole. I Glo (i gruppi dl lavoro operativi) hanno continuato ad usare la vecchia struttura del PEI tralasciando quella modificata tramite il decreto legislativo 66/2017.
Avverso il decreto avevano presentato ricorso un gruppo di associazioni che si occupano di disabilità lamentando la mancanza di un provvedimento in materia di certificazione, mai adottata dal Ministero.
Nella memoria presentata dal procuratore dello Stato, Monica de Vergori, si precisa che la sentenza del Tar, oggetto di impugnazione, ha lasciato di fatto la comunità scolastica senza uno strumento quale “modello unico nazionale” di progettazione educativo-didattica per assicurare il diritto allo studio di bambini, alunni e studenti con disabilità.
Si tratta di un momento particolarmente critico dell’attività scolastica con la ripresa delle lezioni e dell’attività dei docenti alle prese con attività collegiali e di programmazione educativo-didattica.
Il PEI è uno strumento annuale di lavoro che deve essere compilato entro il mese di ottobre e la programmazione degli anni precedenti non può riutilizzata negli anni successivi.
Le scuole, dunque, alla luce della sentenza del Tar, hanno adottato i PEI sulla base del precedente modello, in considerazione del lavoro preliminare già effettuato.
Considerato, dunque, che ci sono circa 280mila studenti con disabilità a fronte di oltre 350mila classi, la disciplina in esame ha quindi un impatto fortissimo in tutte le scuole, se non quasi in tutte le singole classi.
L’annullamento di uno strumento di lavoro essenziale, come la progettazione puntuale del percorso di studi annuale, costituisce un danno gravissimo.
Il ritorno alla situazione precedente, rispetto all’introduzione dei nuovi modelli, sta creando notevoli disagi per le scuole che devono assicurare la garanzia del diritto allo studio di bambini, alunni e studenti con disabilità.
Il Ministero, nella memoria difensiva consultata da Orizzonte Scuola, precisa che, con l’annullamento del DI 182/20 viene a depauperarsi, in danno dei soggetti più deboli, destinatari delle attività di progettazione educativo-didattica, tutta l’elaborazione positiva in ordine ai nuovi strumenti previsti dal decreto legislativo n.66/17 il cui processo attuativo è stato avviato oramai già da diversi anni, con il coinvolgimento di scuole, associazioni, famiglie e società scientifiche.
Peraltro, spiega il Ministero, mentre i vecchi modelli di PEI erano incentrati sulla figura e sulla progettazione del solo insegnante di sostegno, i nuovi modelli di PEI chiamano in corresponsabilità tutti i docenti del consiglio di classe, rendendo effettiva in tal modo una progettazione educativo-didattica non soltanto negli assi educativi trasversali al curricolo, ma nelle singole discipline.
Il Ministero, dunque, insiste per la sospensione, in quanto la sentenza n. 9795/2021 rischia di produrre danni gravi e irreparabili nei confronti di bambini, alunni e studenti con disabilità.
Andrea Carlino – 5 novembre 2021 – Orizzontescuola