Pubblicata dal Consiglio di Stato una ulteriore sentenza relativa al contestatissimo concorso per dirigenti scolastici del 2017.
Il Consiglio ha preso in esame il ricorso di un certo numero di partecipanti al concorso avevano a suo tempo evidenziato incongruenze, errori o addirittura illeciti.
Con una sentenza molto articolata tutti i motivi di doglianza sono stati accuratamente smontati.
A partire dal fatto che i ricorrenti avevano impugnato il fatto che la prova preselettiva fosse costituita da quesiti palesemente nozionistici.
La risposta del CdS è chiara e pressoché ineccepibile: “Il carattere nozionistico della prova preselettiva è intrinseco alla natura di tale prova”.
Un altro problema molto discusso a suo tempo riguardava il fatto che le prove erano iniziate in orari diversi nelle diverse sedi.
Il Cds risponde: “In relazione alla censura relativa al mancato svolgimento contemporaneo delle prove, la richiamata giurisprudenza della Sezione ha già rilevato la sua genericità, oltre alla carenza di prova di elementi concreti, circostanziati e specifici a dimostrazione dell’incidenza pregiudizievole dell’eventuale sfasamento dell’orario sul paritario trattamento dei candidati”.
Molto dettagliato e analitico l’esame delle questioni relative al malfunzionamento tecnico del sistema che, secondo alcuni ricorrenti, avrebbe messo in dubbio perfino l’anonimato del prove.
Il Consiglio dedica almeno 4-5 pagine all’argomento osservando tra l’altro che il materiale concorsuale “è stato consegnato in condizioni di massima sicurezza ai direttori degli uffici scolastici regionali e da questi recapitati al Ministero, affinché venissero presi in custodia dai carabinieri fino alla conclusione delle operazioni di correzione”.
Anche l’associazione tra candidato e codice anonimo relativo alle prove era stata conservata “dentro buste internografate e sigillate e sotto il controllo delle forze dell’ordine”.
Di Reginaldo Palermo – 27/02/2022 – Tecnica della scuola