Assegno più alto e pagamento in anticipo: tutte le info utili
Anche per aprile le pensioni verranno pagate in anticipo per chi le ritira negli uffici di Poste italiane. Si tratta di una misura adottata negli ultimi due anni per contenere gli effetti della pandemia evitando assembramenti negli uffici postali. Potrebbe trattarsi dell’ultimo mese in cui questo avverrà.
Il 31 marzo finirà lo stato di emergenza Covid e probabilmente, a partire da maggio, si tornerà alla situazione precedente alla pandemia, con gli assegni pensionistici che ritornerebbero a essere pagati il primo giorno bancabile del mese di riferimento.
Pagamento in anticipo
Per quanto riguarda aprile 2022, invece, la mensilità verrà ancora erogata in anticipo, seguendo l’ormai classico sistema a scaglioni di INPS e Poste Italiane, a seconda dell’iniziale del proprio cognome.
Per chi ritira alle Poste, il calendario di pagamento sarà a seconda dell’iniziale del cognome.
Ecco il calendario.
- dalla A alla B a partire da venerdì 25 marzo;
- dalla C alla D a partire da sabato 26 marzo;
- dalla E alla K a partire da lunedì 28 marzo;
- dalla L alla O a partire da martedì 29 marzo;
- dalla P alla R a partire da mercoledì 30 marzo;
- dalla S alla Z a partire da giovedì 31 marzo.
Tutti coloro che ricevono la pensione in banca devono come sempre attendere il primo giorno bancabile del mese, cioè il primo aprile che è venerdì. I cittadini di età pari o superiore a 75 anni, che riscuotono normalmente la pensione in contanti e che non hanno già delegato altri soggetti al ritiro della pensione, possono chiedere di ricevere le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i carabinieri.
Assegni più alti
Per il mese di aprile gli importi delle pensioni saranno più alti. Dopo l’entrata in vigore della riforma fiscale, sono infatti scattati i nuovi scaglioni Irpef, che sono stati semplificati e sono passati da 5 a 4. Il solo adeguamento all’inflazione ha portato nelle tasche dei pensionati italiani un aumento dell’1,7% dell’importo della pensione. L’ex bonus Renzi verrà ancora corrisposto ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 15mila euro annui e, per alcune condizioni particolari, anche a coloro che non superano i 28mila euro di reddito all’anno. L’importo versato è sempre di 100 euro mensili. Per quanto riguarda il bonus Irpef, sono state previste nuove regole per le detrazioni fiscali sui redditi da lavoro. Verrà eliminata la detrazione aggiuntiva prevista fino al 31 dicembre 2021 in favore dei lavoratori con redditi superiori a 28mila euro e fino al limite massimo di 40mila euro annui
OrizzonteScuola
18 marzo 2022