Forti perplessità dello Snals-Confsal sulla riforma del reclutamento e formazione iniziale dei docenti
Ancora una volta restiamo sorpresi nel verificare uno sconfinamento in materie che riguardano strettamente il rinnovo del CCNL, in nome del rispetto del PNRR. Che fine ha fatto il Patto per la scuola al quale noi attribuiamo ancora un grande valore, ma che non è considerato altrettanto importante da parte del Ministero?
Roma, 12 aprile 2022 – La convocazione odierna dei sindacati, voluta dal Ministro Bianchi per presentare le linee generali della riforma sul reclutamento e la formazione iniziale dei docenti, ha sollevato più perplessità di quanto non abbia sciolto dubbi.
Nata per rispondere alla richiesta di riforme strutturali sul campo dell’istruzione, come prevede il PNRR, la traccia illustrata dal Ministro in realtà è andata ben oltre l’obiettivo, invadendo una materia contrattuale quale la formazione continua e l’individuazione di meccanismi di incentivazione, come anticipi di scatti d’anzianità a coloro che vi parteciperanno.
“Ancora una volta – dichiara Elvira Serafini, Segretario Generale dello Snals-Confsal – restiamo sorpresi nel verificare uno sconfinamento in materie che riguardano strettamente il rinnovo del contratto collettivo nazionale, in nome del rispetto del PNRR. Che fine ha fatto il Patto per la scuola al quale noi attribuiamo ancora un grande valore, ma che non è considerato altrettanto importante da parte del Ministero?”
Lo Snals-Confsal ritiene che questo aspetto debba essere stralciato da qualunque testo, soprattutto alla luce delle previsioni del Documento di Economia e Finanza che riducono di mezzo punto percentuale del PIL le risorse per l’istruzione e la cultura fino al 2025. Un testo di riforma che, peraltro, ancora non c’è. Ai sindacati sono state presentate, infatti, solo delle slide.
“Possiamo solo considerarlo come un primo momento di discussione – prosegue Serafini. Anche sulla parte più strettamente attinente al reclutamento, i passaggi previsti relativamente alla fase transitoria sono troppo macchinosi e non ci sembrano risolutivi rispetto alle reali necessità di un rapido inserimento del personale precario nel sistema. Così come dalle slide non si evince nulla sulle tipologie di concorsi previsti per l’inserimento in ruolo. Abbiamo appena visto pochi giorni fa il fallimento dei concorsi a crocette”.
“Alla base di tutto, comunque, c’è un problema di metodo – conclude Serafini. Queste sono riforme epocali, sulle quali la scuola si interroga da tempo e sulle quali ha proposto varie soluzioni. Abbiamo bisogno di discutere su un testo, non su slide, e di entrare nel merito tecnico delle questioni”.
Il Segretario Generale
Elvira Serafini