Il 18 maggio 2022 si è svolto il Consiglio Nazionale dello SNALS, con la relazione del Segretario generale Elvira Serafini sull’attuale contesto storico-sociale, sulla complessa fase politico-sindacale, sulle analisi e proposte relative alle politiche del personale di tutto il Comparto dell’Istruzione e della Ricerca
Il Consiglio Nazionale, nel raccogliere anche gli esiti del dibattito, ribadisce la necessità di esercitare ogni forma di pressione sul Governo e sulle forze politiche affinché:
- siano assunte decisioni e misure su tutte le questioni che riguardano i settori del Comparto, anche per dare un’efficace ed equa attuazione al PNRR e alle previste riforme;
- sia apportato un deciso miglioramento al decreto legge relativo alla riforma del sistema di reclutamento e di formazione iniziale e in servizio degli insegnanti, introducendo elementi certi e trasparenti nelle norme a regime e per la gestione della fase transitoria, definendo procedure semplificate per l’accesso al ruolo al personale precario che dovranno prevedere sistemi di selezione adeguati;
- sia posto fine al ricorso indiscriminato ai contratti a tempo determinato in tutte le istituzioni del sistema scolastico, dell’università, dell’afam e della ricerca che producono inefficienze organizzative, ingiustizie tra lavoratori e incertezze nella vita delle persone;
- sia rinnovato il contratto del Comparto dell’Istruzione e della Ricerca e assicurato un netto miglioramento delle condizioni lavorative, retributive e professionali di tutti i profili professionali;
- siano ripristinate corrette relazioni sindacali e respinto il continuo e perdurante tentativo di deprimere il ruolo del sindacato, senza il quale i lavoratori sono con meno tutele e diritti, individuali e collettivi, con meno dignità sociale e professionale.
Il Consiglio Nazionale condivide la necessità e l’urgenza di azioni di mobilitazione a sostegno delle richieste per ottenere:
- le necessarie modifiche al decreto legislativo n. 36/2022,
- l’incremento delle risorse per le riforme e per le retribuzioni del personale,
- l’eliminazione delle incursioni legislative nelle materie contrattuali, in particolare in quelle riferite al trattamento economico e alla carriera del personale, e di ogni norma che determini riduzioni agli organici e all’autoaggiornamento per i docenti,
- il rispetto dei principi dell’autonomia scolastica e della libertà di insegnamento e delle prerogative degli organi collegiali.
Il Consiglio Nazionale, nel richiamare le ragioni dello sciopero indetto per la giornata del prossimo 30 maggio per tutte le categorie professionali del settore scuola, sottolinea l’importanza della più ampia partecipazione per sostenere l’impegnativa trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021.
Il Consiglio Nazionale valuta negativamente l’impostazione dell’Atto di indirizzo che delude anche le aspettative di portare a soluzione gli annosi problemi di Afam, Università ed Enti pubblici di ricerca che hanno una grande complessità, insufficienti finanziamenti, numerosi profili professionali, diversificate posizioni organizzative e modalità di funzionamento. L’Atto presenta, sotto alcuni profili, anche il rischio di minare il principio dell’autonomia e della libertà di ricerca e non favorisce lo sviluppo di settori strategici per il Paese.
Il Consiglio Nazionale esprime la piena solidarietà al popolo ucraino e auspica che l’Italia e le istituzioni internazionali, in primo luogo l’Unione Europea, sappiano dare forza alla diplomazia e alle istanze di pace. Occorre che siano create le condizioni per porre fine al conflitto e che siano costruiti spazi di confronto e di dialogo propri della missione dell’istruzione, della formazione, della cultura, dell’arte e della ricerca su cui si impegnano quotidianamente i lavoratori del nostro Comparto.