Gli italiani innamorati della scuola e disgustati dai partiti politici, i dati Eurispes confermano l’apprezzamento per i docenti
Malgrado tutto, la scuola rimane sempre all’apice della considerazione degli italiani. Lo conferma il 34esimo Rapporto Italia dell’Eurispes pubblicato giovedì 26 maggio. In generale, tra i cittadini del Belpaese rimane sostanzialmente immutato il consenso nei confronti di istituzioni e forze dell’ordine. Mentre scende ai minimi storici quello per i politici.
Molto alto è l’apprezzamento per la scuola, tanto da far riscontrare il 71% dei consensi degli italiani: un risultato simile a quello dell’università (75,1%). Scuole e Università sono, di fatto, messe sullo stesso piano delle associazioni di volontariato, che fanno riscontrare il 70,7% dei consensi.
Non era un risultato scontato
Tutto sommato, quello per la scuola è un risultato apprezzabile.
E non era scontato, considerando i problemi derivanti dalla pandemia da Covid-19, con le scuole costrette a svolgere spesso le lezioni in modalità a distanza, tramite la cosiddetta DaD, e la risposta decisamente “tiepida” da parte dei governi che si sono succeduti (niente incremento degli spazi, pochissimi sistemi di aerazione meccanica delle aule, blando sostegno ai trasporti per portare gli studenti a scuola, solo per citarne alcuni), possiamo anzi dire che il giudizio positivo per la scuola appare quasi sorprendente.
L’importanza delle lezioni
Evidentemente, gli aspetti pratici e organizzativi della scuola, agli occhi dell’opinione pubblica e dei genitori degli alunni continuano a passare in secondo piano.
Quello che conta, tra gli italiani, è pur sempre l’essenza della lezione, garantita da docenti considerati evidentemente all’altezza della situazione e del delicato ruolo che portano avanti: come abbiamo avuto modo già di dire nei giorni scorsi, quella dei docenti impreparati e che necessitano di adeguarsi ai tempi è un’esigenza fittizi, che non sembra sentita nemmeno dalla “gente”.
Bene anche i corpi dello Stato
Tornando al Rapporto Eurispes, rimane discreta anche la fiducia nei confronti del presidente della Repubblica (55,6%) e ancora più elevata per i corpi dello Stato: quello che raccoglie i consensi più alti sono i Vigili del Fuoco, con l’85,8%, seguiti dalla Protezione civile al 79%.
Tra le forze dell’ordine, i maggiori consensi sono per la Polizia, al 60,3%, mentre i Carabinieri sono al 55%, la Guardia di Finanza al 59,6% e la Polizia penitenziaria al 59%.
Pure le forze armate riscuotono giudizi positivi: l’apprezzamento è alto per la Marina Militare (70,3%), per l’Aeronautica Militare (68,7%) e per l’Esercito (66,5%); la Guardia Costiera è al 69,4%.
Buono anche il sentimento che lega i cittadini alla Chiesa (54,4%), mentre le altre confessioni religiose raccolgono il 40% del numero dei fiduciosi. E anche il gradimento nei confronti dei sindacati arriva al 45,2%.
Male politica, PA e magistrati
Tra gli italiani risulta in deciso calo, invece, l’ammirazione verso i partiti, la politica in generale e la pubblica amministrazione: è tutto dire che in base allo studio risulta che solo nell’ultimo anno tre cittadini su dieci (il 30,3%) hanno riferito una diminuzione della propria fiducia nelle istituzioni, pubbliche e private, e solo un 10% ha indicato un aumento.
Molto più bassi sono i numeri anche per il Parlamento, che raccoglie poco più di un quarto dei consensi presso i cittadini (25,4%), per il Governo, dove i fiduciosi rappresentano più di un terzo degli italiani (35,1%), come pure per la Magistratura, di cui si fidano circa quattro cittadini su dieci (41,3%), mentre i sostenitori dei presidenti di Regione si fermano al 38,2%.
Decisamente bassa è anche la considerazione dei partiti, che si attesta appena al 29,1%. Leggermente più alta è quella per la Pubblica amministrazione, al 39,7%.
Le associazioni degli imprenditori ottengono la fiducia del 39% del campione e le associazioni dei consumatori del 52,4%.
Tecnica della scuola – Di Alessandro Giuliani – 26/05/2022