Il 7 giugno 2022 si è svolto il secondo incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL “Istruzione e Ricerca” per il triennio 2019-2021.
All’ordine del giorno vi era la discussione sul contratto riguardante la “parte comune” ai vari settori.
Ovviamente è positivo che si sia iniziato a discutere del contratto, ma un sospetto aleggia nell’aria: cominciamo a parlare di un argomento, poi fra un po’ di tempo di un altro, e dopo un altro po’ di tempo …. Poi ci sono le ferie, poi…. La controprova? Il prossimo incontro è previsto per il mese di luglio!
Così si perde tempo, si tirano le cose per le lunghe e non si decide nulla. Ci si vuole trascinare in una estenuante trattativa, ma lo Snals non ci sta.
NO! COSÌ NON VA!
Occorre un’accelerazione dei tempi, perché incredibilmente si sta parlando del contratto 2019-2021, quindi di un contratto già scaduto da tempo. Non ci si prenda in giro e l’ARAN si decida a stanziare risorse aggiuntive, visto che quelle prospettate sono irrisorie. Inoltre convochi subito i tavoli sui singoli settori in modo che il contratto già scaduto si chiuda al più presto.
I lavoratori della scuola non possono aspettare, visto che l’aumento dell’inflazione oltre il 7% ha già di fatto eroso gli stipendi.
Rimane poi ancora da affrontare la problematica riguardante l’ormai noto Decreto 36.
Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi oltre ad incontrare il Ministro dell’Educazione e della Scienza della Polonia trovi anche il tempo per incontrare il personale della scuola con cui discutere delle riforme introdotte autoritariamente.
Giuseppe Antinolfi
Segretario Provinciale
SNALS CONFSAL di Milano
