Formazione iniziale e Riforma del reclutamento. Snals: azzerato il patrimonio di esperienza accumulato in anni di servizio dai precari. Rimaniamo contrari all’invasione della legge nelle materie contrattuali
Dopo la conversione in legge del DL 36 del 30 aprile 2022, che stravolge il sistema di formazione iniziale e in servizio dei docenti nonché il reclutamento del personale docente della scuola secondaria, lo Snals-Confsal conferma tutte le perplessità e le critiche formulate in occasione del varo del decreto da parte del Governo.
Le poche e ininfluenti modifiche apportate dal Parlamento non cambiano la nostra posizione che resta assolutamente contraria all’invasione della legge nelle materie contrattuali.
Con il DL 36, così come è stato approvato, diventano ancora più evidenti le contraddizioni tra gli obiettivi del PNRR di potenziamento delle innovazioni didattiche e di miglioramento della qualità del servizio scolastico, con le risorse previste dal documento di economia e finanza che, per i prossimi tre anni, prevede addirittura una diminuzione degli investimenti per la scuola pari allo 0,5% del PIL portando la spesa ai livelli di dieci anni prima.
Con il nuovo sistema di reclutamento, sia pure con maggiore gradualità, viene completamente azzerato il patrimonio di esperienza accumulato in anni di servizio di insegnamento precario e l’abilitazione diventa un costo per coloro che vi aspirano.
La norma appena approvata apre, poi, di fatto, la strada ad una formazione selettiva e discriminatoria che utilizzerà le risorse finora destinate all’aggiornamento. La nostra piattaforma rivendica, invece, le prerogative sindacali in materia di rapporto di lavoro, formazione, mobilità e retribuzione. Il nostro obiettivo strategico è l’allineamento degli stipendi di tutti i lavoratori della scuola alla media di quelli europei, avviando fin dal prossimo contratto collettivo nazionale la riduzione dei vistosi divari retributivi attualmente esistenti.
Attueremo ogni forma di mobilitazione per contrastare il disegno del Governo e per riportare alla contrattazione le tante norme sul rapporto di lavoro trasferite alla legge.
L’occasione ci viene dalle trattative appena avviate per il rinnovo del CCNL di comparto per il triennio 2019/21.
Occorre il massimo dell’unità delle forze sindacali per vincere la partita con il Governo. Lo sciopero del 30 maggio ha dimostrato che la scuola non si farà piegare. Lo Snals-Confsal farà la sua parte fino in fondo per la difesa dei diritti dei lavoratori, conquistati a prezzo di tanti sacrifici e battaglie.
C’è una grossa partita in corso. Saremo uniti per vincerla! Lo sciopero del 30 maggio e la manifestazione del 22 giugno sono solo le prime tappe di una nuova stagione di mobilitazione per una reale valorizzazione di tutto il personale.