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Snals - Segreteria Provinciale Milano

SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO LAVORATORI SCUOLA

Ministro Bianchi: comportamento antisindacale

Sentenza sul CCNI mobilità: il Tribunale di Roma condanna il ministero per condotta antisindacale imponendo la riapertura della trattativa sui contenuti dell’accordo del 27 gennaio 2022

Giuseppe Antinolfi

Giuseppe Antinolfi

Segretario Provinciale

SNALS CONFSAL di Milano

Il Tribunale di Roma con sentenza del 9 luglio 2022 ha condannato il ministero dell’Istruzione per condotta antisindacale.

Il 27 gennaio 2022 il contratto integrativo per la mobilità 2022/254 era stato sottoscritto dal solo sindacato Cisl Scuola mentre FLC CGIL, UIL-scuola, Gilda e Snals non avevano firmato l’accordo, chiedendo un po’ di tempo per analizzare il testo e valutare la possibilità di apportare ulteriori modifiche migliorative, perché si trattava di un contratto “in peius” e discriminatoriospecie nei confronti dei DSGA e del personale ATA.

Il Ministero dell’Istruzione però si era rifiutato di discutere ogni altra modifica all’accordo ed il democratico ministro Patrizio Bianchi con il proprio caratteristico metodo “padronale” del “prendere o lasciare” il 25 febbraio 2022 emanò l’OM 45 relativa alle istruzioni operative e alle scadenze per la mobilità 22/23, non considerando che il Contratto del 27 gennaio era stato firmato da un solo sindacato con una rappresentatività di circa il 25% e pertanto non maggioritario.

Ora il Tribunale di Roma azzera l’accordo del 27 gennaio 2022 e impone al Ministro di riaprire la trattativa.

Si legge nella sentenza del Tribunale di Roma – Sez. Lavoro – «…non aprire alle trattative nei confronti di OO.SS. firmatarie del CCNL –senza alcuna forma di motivazione che evidenzi la trasparenza della scelta, costituisce condotta antisindacale posto che – così facendo – si è venuto a creare una sorta di “monopolio sindacale” le cui ragioni rimangono incomprensibili. Appare evidente che si tratta di circostanza di fatto che è ben lungi dall’integrare la ricerca, in omaggio ai principi di correttezza e buona fede, del “maggior consenso possibile”».

Il Ministero è stato condannato a 2.490 euro di spese, a darne notizia su due quotidiani La Repubblica e il Corriere della Sera e a riaprire il contratto integrativo con le altre sigle maggiormente rappresentative.

Smentendo il Ministero la sentenza sancisce il principio che per i contratti integrativi valgono le medesime regole previste per il contratto nazionale in merito alla firma (50% + 1).

La Cisl Scuola può ironizzare liberamente affermando sarcasticamente che si tratti di una “vittoria di Pirro”. Innanzitutto ricordo alla Cisl Scuola che in ogni azione sindacale non devono essere tutelati solo i docenti, ma anche tutte le altre categorie del personale scolastico.

Inoltre vi sono valori – quali i diritti e le tutele di tutti i lavoratori e “il principio del raggiungimento del maggior consenso possibile” – da cui non è possibile derogare in alcun modo, tanto che il tribunale afferma che la libertà negoziale del datore trova un limite nel c.d. «suo uso distorto… produttivo di un’apprezzabile lesione della libertà sindacale».

Certamente non saranno pregiudicati i diritti delle persone che hanno fatto domanda, quindi i trasferimenti e i passaggi disposti il 18 maggio restano validi. Gli effetti del CCNI 22/25 saranno limitati al solo 22/23, ma il contratto dovrà essere riscritto perché alcune restrizioni vanno riviste, senza se e senza ma.

Al ministro Bianchi piace decidere senza confrontarsi con il mondo della scuola, emanando atti autoritari che poi si dimostrano irresponsabili.

A buon ragione egli si aggiunge alla classifica dei ministri dell’istruzione più contestati e così va ad unirsi ai colleghi Berlinguer, Moratti e Gelmini.

Il ministro non ne azzecca una, ma non si dice che con l’età si diventa saggi?

Giuseppe Antinolfi

Segretario Provinciale

SNALS CONFSAL di Milano