Il 20 luglio si è tenuto un incontro all’ARAN durante il quale sono state indicate le risorse disponibili per il rinnovo del CCNL scuola, precisando le varie fonti di finanziamento disponibili.
L’entità complessiva dello stanziamento per tutto il settore assomma a poco più di 2 miliardi di euro (2.002,1 milioni), corrispondenti ad un aumento del 3,78%.
L’Aran ritiene che vi saranno aumenti medi di 97,15 euro/mese per 13 mensilità (comprensivi dell’elemento perequativo).
A queste cifre vanno aggiunti gli stanziamenti della legge di bilancio 2022
- 36,9 milioni per la revisione degli ordinamenti professionali per il personale ATA pari allo 0,55% del monte salari del personale ATA;
- 270 milioni per la valorizzazione dei docenti
- 89,4 milioni per il trattamento accessorio dei docenti:
- 14,8 milioni per il trattamento accessori del personale ATA. previsti dal comma 604
Per l’Aran, a regime, dall’1.1.22 per i docenti vi sarà un aumento del tabellare pari a 102 euro/mese, con la possibiità di un aumento di 16 euro per la valorizzazione docenti e 5,31 per il miglioramento dell’offerta formativa.
A queste somme di incremento mensile andranno poi aggiunte tra le 1.500 e le 3.000 euro di arretrati, sempre per il periodo 2019-2021.
Per gli Ata, invece, l’aumento medio tabellare dovrebbe essere di 75 euro/mese, con un possibile aumento di 9,79 euro per la riforma dell’ordinamento professionale e di 3,91 per l’accessorio.
Secondo il segretario generale dello Snals-Confsal, Elvira Serafini, “c’è necessità di disporre di un documento scritto, necessario ad analizzare con precisione la consistenza delle risorse a disposizione, comunque insufficienti a fronte di un’inflazione galoppante”.
“Ogni valutazione sulle risorse, illustrate solo verbalmente nel corso dell’incontro, sarà subordinata allo studio di un testo circostanziato. Pertanto, lo Snals-Confsal si riserva di inviare successivamente le proprie osservazioni”.
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