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Snals - Segreteria Provinciale Milano

SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO LAVORATORI SCUOLA

MOBILITY MANAGER SCOLASTICO

Giuseppe Antinolfi

Giuseppe Antinolfi

Segretario provinciale

SNALS CONFSAL di Milano

Ancora una volta si introducono nella scuola figure che nulla hanno a che fare con l’azione didattica, come se fosse un ufficio di collocamento!

Ancora una volta il ministro di turno offre alla scuola ciò che non serve, ieri i banchi a rotelle oggi è il turno del Mobility Manager.

 Ancora una volta si tralascia di risolvere le urgenti problematiche che angustiano la scuola e si decide su ciò che non è necessario: il fantomatico manager della mobilità.

Ancora una volta autoritariamente si invade il campo dell’autonomia della scuola costringendo i dirigenti scolastici a nominare una figura inutile e per certi versi anche dannosa.

Lo sa il ministro dell’Istruzione che la legge n. 92/2019 ed i documenti ministeriali successivi prevedono già la promozione della mobilità sostenibile nell’insegnamento dell’educazione civica?

Ignorando tutto ciò il ministero dell’Istruzione nell’incontro con i sindacati dello scorso 4 ottobre ha illustrato le nuove Linee Guida per l’istituzione in tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado della figura del mobility manager scolastico. Tale figura era già prevista dell’articolo 5, comma 6, della legge 28 dicembre 2015, n. 221, ora sostituito dal comma 12 bis dell’articolo 8 del decreto-legge 16 giugno 2022 n. 68, convertito dalla legge 5 agosto 2022 n. 108.

A tale riguardo il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione nella seduta dello scorso 23 novembre 2021 aveva espresso il proprio parere negativo perché il problema della mobilità deve essere affrontato prioritariamente in ambito territoriale con modalità centralizzata. Lo schema delle Linee guida invece fornisce soluzioni frammentarie e incomplete, poiché si affida alla eventuale costituzione di reti di scopo tra istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale (cfr. art. 6) e al mobility manager d’area che non tutti i Comuni sono obbligati a nominare (art. 5, c. 3, del decreto del Ministro della transizione ecologica del 12 maggio 2021).  Il CSPI ritiene peraltro difficile delineare con esattezza un “ambito territoriale” di riferimento per la costituzione di dette reti, data la diversità dei bacini di utenza frequentemente riscontrabile anche tra scuole contigue 

Ma chi è Il mobility manager? È un docente individuato dal dirigente scolastico, sentiti il Consiglio di Istituto e il collegio dei docenti, col compito di promuovere, diffondere e concretizzare la cultura della mobilità sostenibile. È (o dovrebbe essere) pertanto una figura orientata verso una “funzione educativa della scuola e dello sviluppo sostenibile” e il suo ruolo deve svolgersi in coerenza con il piano dell’offerta formativa (POF) e con l’organizzazione didattica dell’istituto.

Nella attuale versione delle Linee Guida è esplicitamente esclusa l’elaborazione del piano degli spostamenti casa-scuola-casa, inserita nel precedente decreto. Inoltre si dà la possibilità di ricorrere a figure professionali esterne ed infine nel nuovo testo non sono state eliminate funzioni di natura organizzativo-gestionale che sono totalmente estranee ad un ruolo didattico.

Bravo ministro Bianchi, e i soldi dove li trovano i dirigenti scolastici per retribuire tale funzione?  Perché prima di andartene non sono stati stanziati delle risorse specificatamente dedicate?

Comodo e irresponsabile istituire la figura del mobility manager scolastico e contemporaneamente decidere che essa è “Gratis et amore Dei”, perché attuata nei limiti delle risorse finanziarie disponibili e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Non vi sovviene Ponzio Pilato?

Il mobility manager scolastico dovrà essere retribuito con i fondi di Istituto, mortificando così il miglioramento dell’offerta formativa.  Inoltre se tale figura fosse ricoperta da un docente per lui non è previsto né una riduzione d’orario né l’esonero dall’insegnamento e pertanto contemporaneamente dovrà svolgere il suo ruolo formativo ed educativo.

La figura mobility manager scolastico riveste una funzione organizzativa che nulla ha a che fare con l’azione didattica del docente. Ed allora il dirigente scolastico quali criteri dovrà adottare per individuare l’esperto in materia di mobilità, che dovrà avere competenze tali da rispondere agli aspetti tecnici che le Linee guida richiedono?

Ministro, non sarebbe più opportuno che i docenti si concentrassero sul lavoro che devono svolgere in classe?

Santa Giorgia pensaci tu!

 Milano 6 ottobre 2022

Giuseppe Antinolfi

Segretario provinciale

SNALS CONFSAL di Milano