Come immagina la scuola del domani il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara? In un’intervista a “Libero”, Valditara spiega che immagina “percorsi formativi il più possibile ritagliati sul singolo, facendo emergere le abilità di ciascuno, anche introducendo docenti tutor che seguano chi ha più problemi ma pure chi va più veloce e magari in classe si annoia. Importante è che la scuola sappia orientare lo studente a fare le scelte formative giuste”.
La scuola, rileva il ministro, “è ritornata classista, io la voglio aperta e mobile. Oggi il 58% dei ragazzi italiani va al liceo, mentre in Svizzera e Germania ben l’80% dei ragazzi fa apprendistato o frequenta scuole tecniche e professionali. Noi abbiamo svalutato la formazione tecnica, ritenendola di seconda categoria, quando invece è il pilastro del sistema produttivo. Bisogna farla diventare un canale formativo di serie A, costruendo una filiera unica che vada dalla formazione fino all’istruzione tecnica superiore, parallela all’università e che renda anche questo tipo di insegnamento di alto livello”.
Il ministro pensa di coinvolgere anche le aziende nel processo formativo dei ragazzi: “Faremo un’importante riforma della scuola tecnico-professionale. In Italia ci sono un milione e 200mila posti di lavoro, che non vengono occupati per mancanza di competenze tecniche. Il 46 per cento delle aziende non trova qualifiche adeguate. Le imprese vanno coinvolte e, laddove siano necessarie qualifiche specifiche, le scuole devono poter assumere docenti tratti dalle imprese”.
da OrizzonteScuola – 13 dicembre 2022