Istituita con l’obiettivo di ricordare e promuovere i “valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica”, la Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera è una ricorrenza celebrata il 17 marzo secondo quanto previsto dalla legge 23 novembre 2012, n.222.
Il processo che portò all’unità d’Italia fu lungo e complicato. Fu scelta la data del 17 marzo perché nel 1861 è il giorno in cui Vittorio Emanuele II di Savoia, re di Sardegna e Piemonte, diventò il primo re d’Italia. Quel giorno in Parlamento fu annunciato così: “Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; promulghiamo quanto segue: Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi successori il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge dello Stato“. Iniziava la monarchia costituzionale in Italia, che poi con il refendum fu sostituita nel 1946 dalla repubblica parlamentare.
Nel 1860 Camillo Benso Conte di Cavour, capo del governo, portò a termine il processo di unificazione sostenendo in segreto la spedizione dei Mille guidati da Giuseppe Garibaldi. Spedizione che si concluse a a Teano, il 26 ottobre 1860, quando ci fu lo storico incontro tra Garibaldi, appunto, e Vittorio Emanuele II.
Negli anni seguenti si completò unificazione del territorio nazionale: nel 1866 vennero annessi il Veneto e la provincia di Mantova, nel 1870 il Lazio e nel 1918 il Trentino-Alto Adige e la Venezia Giulia. E nel 1847 Goffredo Mameli scrisse l’inno nazionale della Repubblica Italiana, Fratelli d’Italia, un canto risorgimentale musicato da Michele Novaro.