Il piano delle attività del personale ATA è un documento articolato, nel quale si dettagliano: l’organizzazione e l’orario di lavoro; gli incarichi specifici e aggiuntivi; la gestione della performance in termini di procedure di misurazione e valutazione.
La gestione del personale ATA NON è un’esclusiva competenza del DSGA. È vero che quest’ultimo gode di ampia autonomia operativa, all’interno delle direttive di massima date dal Dirigente Scolastico, ma è anche vero che il Dirigente Scolastico ha un ruolo essenziale per mantenere l’efficienza e migliorare il funzionamento della scuola.
Le norme a riguardo
La coerenza nell’azione educativa della scuola, con il CCNL 2016-2018, è entrata a fare parte anche delle norme pattizie. In particolare, l’art. 24 specificatamente definisce:
… omissis … la scuola è una comunità educante di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio
… omissis …
Appartengono alla comunità educante il dirigente scolastico, il personale docente ed educativo, il DSGA e il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché le famiglie, gli alunni e gli studenti che partecipano alla comunità nell’ambito degli organi collegiali previsti dal d.lgs. n. 297/1994.
… omissis …
La progettazione educativa e didattica, che è al centro dell’azione della comunità educante, è definita con il piano triennale dell’offerta formativa.
Dunque il Personale ATA fa parte, a pieno titolo, della comunità educante, secondo i compiti indicati nell’art. 47 del CCNL 2006-2009 e costituiti:
a) dalle attività e mansioni espressamente previste dall’area di appartenenza
b) da incarichi specifici che, nei limiti delle disponibilità e nell’ambito dei profili professionali, comportano l’assunzione di responsabilità ulteriori, e dallo svolgimento di compiti di particolare responsabilità, rischio o disagio, necessari per la realizzazione del piano dell’offerta formativa, come descritto dal piano delle attività.
… omissis …
La relativa attribuzione è effettuata dal dirigente scolastico, secondo le modalità, i criteri e i compensi definiti dalla contrattazione d’istituto nell’ambito del piano delle attività.
Definire e attuare il piano delle attività
L’organizzazione del lavoro del personale ATA necessita di precisi passaggi al fine di una coerente interazione tra i soggetti che interagiscono nella scuola. Il personale ATA è fondamentale nella gestione del quotidiano e nel programmare la vision di un’istituzione scolastica; pertanto, prima di iniziare a redigere il piano delle attività, occorre focalizzare l’attenzione sul PTOF che è il documento fondante dell’autonomia di ciascuna istituzione scolastica.
In questo primo passo è fondamentale l’azione del Dirigente Scolastico che, in relazione all’attuazione del PTOF e di intesa con il DSGA, informa il personale ATA convocandone l’assemblea.
Dall’assemblea degli ATA, eventualmente articolata in più sedute, il DSGA ricaverà:
- gli elementi per eventuali modifiche da apportare ai compiti assegnati nell’anno precedente;
- suggerimenti sull’articolazione dell’orario di lavoro;
- le esigenze formative del personale.
Le riunioni serviranno per discutere il piano delle attività, così da raggiungere il massimo consenso del personale coinvolto: lo scopo è la valorizzazione delle competenze e delle caratteristiche di ognuno, individuandone le capacità e l’esperienza.
Volendo riassumere per punti, nel predisporre la proposta di piano delle attività, il DSGA:
- valuta attentamente il PTOF;
- si attiene alla direttiva del Dirigente Scolastico;
- determina la situazione tecnologica della scuola;
- raccoglie informazioni dal personale.
A questo punto, il DSGA ha elementi sufficienti per predisporre il piano delle attività del personale ATA, dettagliando:
- la normativa di riferimento;
- i criteri di assegnazione dei compiti;
- le motivazioni per le assegnazioni;
- i servizi obbligatori e quelli necessari;
- l’eventuale lavoro straordinario;
- il piano di formazione del personale ATA.
Ricevuta da DSGA la proposta di piano delle attività, il Dirigente Scolastico la adotta, se la ritiene idonea all’attuazione del PTOF e congruente alla norma ed alla propria direttiva. Ma vi sono ancora ulteriori passaggi, di esclusiva competenza del Dirigente Scolastico, che vanno accuratamente affrontati.
Il piano delle attività non è oggetto di contrattazione ma di informazione sindacale, ma è la necessaria premessa alla contrattazione sui criteri di assegnazione del personale ai diversi compiti.
La contrattazione definisce anche l’ammontare del lavoro straordinario, cioè le prestazioni eccedenti l’orario di servizio; infatti, il lavoro straordinario è retribuito in base a quanto definito nel contratto integrativo d’istituto, compatibilmente con l’ammontare del fondo di istituto.
Anche gli incarichi specifici sono assegnati secondo i criteri definiti dalla contrattazione d’istituto; il DS, alla luce del contratto di istituto e del piano delle attività, assegnerà gli incarichi specifici al personale ATA.
La scuola dell’autonomia rende complessa l’attività organizzativa perché non ci sono schemi fissi o ripetibili, bensì un continuo adattamento alle situazioni di fatto che si vengono a creare.
Anche la gestione del piano attività del personale ATA impone flessibilità ed adattabilità, nel rispetto degli obblighi normativi e contrattuali. Si tratta di un notevole lavoro di concertazione interna, perché tante sono le variabili in gioco e vanno tenute nella debita considerazione, pena non potere arrivare a scrivere il piano o, peggio, redigere un piano di attività privo di pratica attuazione.
Francesco Ficicchia – 22/03/2023 – La Tecnica della scuola