Il 19 aprile 2023 si è svolto il seminario organizzato dalla Segreteria Nazionale SNALS, sul tema: “Il PNRR per l’istruzione e la ricerca: idee, progetti, processi, fatti, risultati. Il punto della situazione e prospettive.”
Il seminario aveva proprio l’obiettivo di approfondire gli aspetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che riguardano l’istruzione e la ricerca. E’ stato un importante momento di approfondimento per chi si rapporta ogni giorno con le problematiche del mondo della scuola e qui di seguito si riportano i punti essenziali degli interventi del Segretario Generale Snals Elvira Serafini e del Ministro Valditara.
“Le politiche di bilancio saranno essenziali per rendere efficaci gli investimenti del Pnrr, per dare valore aggiunto alla qualità della scuola, della formazione accademica e artistica, alla competitività della ricerca per poi capire come ne uscirà il nostro Paese dopo il 2026 e su come sarà migliorata l’Italia in termini di ripresa e di sviluppo”.
“Proprio perché ci siamo sempre battuti per imprimere una svolta alle politiche dell’istruzione e della ricerca, sappiamo bene che i problemi cui ci troviamo di fronte sono di lunga data e certo non commettiamo l’errore di non distinguere pregresse decisioni sbagliate o scelte non assunte. Siamo in un periodo molto complesso, con eventi inediti alle spalle e di cui ancora soffriamo le conseguenze, fatti internazionali inaspettati, anch’essi non riconducibili al nostro contesto sociale”.
“Sentiamo doveroso l’impegno a trovare strade per unire le nostre forze, lo abbiamo sempre fatto come Snals-Confsal, ora però proprio per le sfide che il paese ha davanti, di fronte alle proposte e agli intenti dichiarati, chiediamo che a tutto ciò si faccia fronte con metodo rinnovato e con corrette relazioni sindacali. Il periodo cruciale che stiamo attraversando richiede la massima responsabilità collettiva ma anche trasparenza e la più ampia partecipazione. E le relazioni sindacali, luogo in cui trovano rappresentanza le istanze e le rivendicazioni del personale e i reali problemi delle istituzioni che se non trovano risposte adeguate non sono in grado di svolgere le loro funzioni”.
“Sarebbe una grave responsabilità non utilizzare totalmente e bene, dopo anni di disinvestimenti, i 31 mld circa di euro a disposizione, di cui 19,44 mld per il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido all’università, e quelli dedicati al potenziamento della ricerca e della sua continuità con il tessuto economico. Lo dobbiamo alla Next Generation Eu, alla quale il Pnrr è principalmente destinato , sia direttamente che indirettamente. Il mancato successo significherebbe rendere proprio i giovani ancora meno attrezzati di fronte al cambiamento e alle varie transazioni e dunque più fragili, e per di più caricati di un maggior debito”.
“Al Sud il 79% degli alunni non ha il servizio mensa e i 2/3 circa degli alunni della primaria frequentano una scuola senza palestra.”
“Grande disponibilità di risorse con una progettazione velleitaria”, così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha definito il PNRR.
“Stiamo cercando di rimediare a un’impostazione caratterizzata dall’assenza di riferimenti alla realtà. Ho intrapreso una serie di iniziative per agevolare l’attuazione delle misure, come la sottoscrizione di un accordo quadro con l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (Invitalia) per le attività di supporto alle amministrazioni del territorio e un servizio desk di assistenza da remoto per gli enti locali”.
“Giovedì comunicherò in Consiglio dei Ministri un importante piano di semplificazione a vantaggio di tutto il mondo della scuola. Occorre ragionare per trovare nel nostro bilancio fondi extra PNRR per poterne attuare le misure. Ne sono un esempio i 46 milioni di euro per consentire di affittare i locali per i laboratori ITS, i 280 milioni di euro (sempre extra PNRR) stanziati per mense e palestre, risorse importanti che vanno cercate anche nel privato nell’ottica di una “grande alleanza della scuola italiana”.
“Voglio una scuola serena ma non facile, dove i ragazzi imparino ad affrontare gli ostacoli. La vera grande battaglia è ridare dignità agli insegnanti, partendo proprio da una situazione economicamente più dignitosa.”