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CONCORSO DSGA, BASTA L’IDONEITÀ PER DIVENTARE VINCITORI

Un milione di euro in più dal 2021 al 2023 per assumere tutti i candidati che sono risultati idonei al concorso ordinario per il reclutamento dei direttori dei servizi generali e amministrativi. Lo prevede un emendamento alla legge di Bilancio approvato la settimana scorsa dalla commissione bilancio della camera (165.59) ed entrato nel testo finale all’esame del senato. La modifica è stata proposta da Virginia Villani, deputata del m5s, ed amplia la platea degli aventi titolo ad essere assunti a tempo indeterminato con la qualifica di Dsga. La regola generale che vale per i concorsi è quella di assumere solo i vincitori. E cioè coloro che si collocano ai vertici della graduatoria di merito in posizioni utile e fino alla concorrenza dei posti messi a concorso.

Nel caso specifico, il concorso era stato indetto sulla base dei posti che si sarebbero resi vacanti e disponibili nel triennio 2018/19, 2019/20, 2020/21. Il decreto-legge 126/2019 aveva comunque elevato del 30% il contingente degli aventi diritto all’assunzione oltre ai vincitori. E il decreto-legge 104/2020 aveva elevato tale percentuale al 50%. La deroga introdotta dall’emendamento 165.59 elimina i vincoli ed eleva la percentuale al 100%. Pertanto, se approvata in via definitiva, comporterà lo scorrimento dell’intera graduatoria degli idonei e saranno assunti anche i candidati che hanno conseguito il punteggio minimo ai fini dell’idoneità. L’introduzione di questa misura, peraltro, allontana nel tempo le probabilità di assunzione per gli assistenti amministrativi che, avendo svolto l’incarico di Dsga per tre anni, sono stati ammessi alla procedura concorsuale riservata per accedere alla qualifica in via definitiva.

Lo scorrimento della graduatoria del concorso ordinario che, secondo la modifica introdotta con l’emendamento dovrebbe comprendere anche tutti gli idonei, avviene infatti con priorità rispetto a quella del concorso riservato (si veda l’articolo 2, comma 6, del decreto-legge 126/2019). Fermo restando, però, che l’articolo 22, comma 15, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75 prevede che, per i concorsi riservati al personale interno, debba comunque essere accantonato un 20% di posti rispetto alla disponibilità per i concorsi ordinari.

Resta da vedere se tale percentuale sarà sufficiente ad assumere i 2 mila assistenti amministrativi, che attualmente stanno svolgendo la funzione di Dsga perché i relativi posti sono attualmente vacanti, all’esito del concorso riservato.

da ItaliaOggi -. Carlo Forte – 29 dicembre 2020