Sarà un mix di graduatorie a riempire le 70 mila assunzioni in ruolo previste dal Decreto Legge Sostegni Bis: ad annunciarlo è stato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Parlando in radio, a “Tutti in classe” programma di Radio1, il titolare del Mi ha detto che le immissioni in ruolo si effettueranno “in primo luogo concludendo il concorso straordinario che era stato avviato l’anno scorso, poi tra coloro che hanno superato i precedenti concorsi, quelli delle graduatorie, poi permetteremo alle persone che hanno già un’abilitazione, soprattutto sul sostegno, di entrare in un percorso annuale di formazione annuale con un esame finale con commissione esterna”.
In arrivo 130 concorsi paralleli
Bianchi ha quindi confermato l’intenzione di avviare, sempre tramite l’approvazione dello stesso decreto legge, del “famoso concorsone ordinario che dovrebbe dare 45mila posti in 3 anni, non si tratta di un concorso ma di 130 concorsi paralleli, di matematica, italiano e così via. Cominciamo dalla matematica”.
“Contiamo di farlo durante l’estate così per far entrare i docenti a settembre”, ha sottolineato il ministro.
Un’impresa ardua
L’obiettivo di concludere il concorso-lampo nelle discipline Stem rimane tuttavia davvero difficile da centrare: considerando anche i precedenti, pensare di concluderne anche una sola parte in appena 60 giorni, visto che le assunzioni andrebbero attuate entro fine luglio 2021, sembra una mission impossible.
Inoltre, è probabile che in diverse classi di concorso, soprattutto curricolari del Centro-Nord, più di qualche graduatoria provinciale – GaE, Gps e relativa a concorsi vecchi e non – risulti priva di candidati: un altro problema che potrebbe vanificare l’obiettivo assunzione in ruolo di circa 70 mila docenti precari.
Immissioni in ruolo entro il 31 luglio
Come già scritto dalla Tecnica della Scuola, sempre sul reclutamento il ministro ha ribadito che il governo si è voluto portare il lavoro “avanti” anticipando “di un mese la data i cui si fissano le cattedre di ruolo, non il 31 agosto ma il 31 luglio”.
“In questo modo – ha aggiunto – fisseremo la mappatura della situazione e riusciremo a intervenire con un mese intero a disposizione per capire dove ci sono problemi specifici”.
Dal 1° settembre tutti in cattedra?
Per quanto riguarda il prossimo anno scolastico, Bianchi ha sottolineato che l’obiettivo è ora “quello di riportare a settembre tutti gli studenti in aula e in sicurezza”.
“Io vorrei che fosse una nuova normalità, vorrei che partissimo con una forte riflessione su una scuola aperta e inclusiva che non deve lasciare indietro nessuno”, ha aggiunto Bianchi.
“Ci stiamo lavorando su con tanti esperti, presidi, docenti. Sicuramente bisogna tornare ad una scuola con una forte capacità di vivere insieme”, ha aggiunto il numero uno del dicastero di viale Trastevere.
da La Tecnica della Scuola