Dal 1° settembre ai cancelli delle scuole si aggira un plotone di “verificatori” che, tablet alla mano, controlla il green pass (obbligatorio) di docenti e Ata rientrati in servizio. Ma da lunedì 13 – quando gli istituti riapriranno in 10 Regioni (precedute oggi dall’Alto Adige ) – basteranno due click per verificare online la certificazione verde di 1,2 milioni di unità di personale scolastico. Grazie alla soluzione tecnica fornita da Sogei in una decina di giorni per far parlare il Sistema informativo dell’istruzione (Sidi) con la Piattaforma nazionale digital green certificate (Pndgc).
Tra una settimana, agli 8.100 dirigenti scolastici (o ai loro delegati) basterà accendere il pc, collegarsi al Sidi, inserire le proprie credenziali (e il codice meccanografico dell’istituto) e cliccare su ok; a quel punto comparirà una schermata con i codifici fiscali del personale presente quel giorno e dovranno decidere se spuntare tutti i nomi o solo alcuni. Un secondo click interrogherà il database del Pndgc, che fornirà in tempo reale l’elenco del personale identificato – a seconda che sia in regola o no con la certificazione verde – da un semaforo verde o rosso. Nel primo caso tutto ok, nel secondo partiranno gli approfondimenti (reali e non più virtuali) per capire se il diretto interessato ne sia realmente sprovvisto oppure se ci siano stati ritardi nella registrazione. E la differenza non è di poco conto, se pensiamo che dopo quattro giorni di “rosso” (anche non consecutivi) al quinto scatterà la sospensione dal servizio e dallo stipendio (fin quando non si torni in regola).
In media ogni preside dovrà controllare 150 dipendenti, con rare punte fino a 500. Anche se si sta pensando di estendere la certificazione verde al personale non scolastico, ma che comunque entra negli istituti, ad esempio gli operatori del servizio mensa. A ogni modo,il check va ripetuto quotidianamente perché il sistema, in virtù dei paletti imposti dal Garante della privacy, non indicherà la data di scadenza del green pass (la cui validità salirà da 9 a 12 mesi). Disporre diversamente avrebbe significato di fatto svelare l’origine della certificazione verde. Se da vaccinazione, guarigione o tampone. E, quindi , diffondere un dato sensibile. Per questo, non sarà possibile. E sempre per tutelare la riservatezza di tutti è previsto che resti traccia per un anno di tutti gli accessi al sistema. Mentre non verranno salvati i risultati delle ricerche.
Secondo il cronoprogramma del governo fino al 10 settembre si andrà avanti con i controlli manuali con l’app oggi in uso anche in bar e ristoranti. Dal 13 si partirà con la nuova piattaforma, realizzata in tempi record (una decina di giorni) grazie al lavoro di sette professionisti Sogei. Un lavoro di squadra elogiato anche dal ministro Patrizio Bianchi che al Sole24Ore del Lunedì sottolinea: «Come ministero abbiamo attuato tutte le azioni necessarie per accompagnare le scuole verso la ripresa. Fra queste, anche una piattaforma nazionale per il controllo del green pass che abbiamo approntato in pochissimo tempo per agevolare le attività di monitoraggio. Si tratta di un lavoro di squadra che abbiamo messo insieme con il ministero della Salute, Sogei, il Garante della privacy. La piattaforma consentirà di avere giornalmente la situazione sotto controllo, nel totale rispetto della privacy».
Toni e contenuti sposati dall’amministratore delegato di Sogei, Andrea Quacivi: «La gestione dell’emergenza sanitaria ha dimostrato che è necessario e possibile andare avanti nel percorso di sviluppo accelerando il piano di innovazione e trasformazione digitale del Paese. Si tratta di un lavoro articolato e complesso che ha messo in campo un team inter-istituzionale di alto livello volto alla semplificazione delle esigenze dei cittadini in una cornice di consueta collaborazione con il Garante per la protezione dei dati personali e con il supporto dei nostri partner. Sogei è un attivatore di ecosistemi digitali – spiega – capace di creare valore per tutti gli stakeholder e questo nuovo servizio realizzato in poco più di due settimane con il ministero dell’Istruzione consente a tutti i nostri ragazzi di frequentare la scuola in presenza e nel pieno rispetto della privacy. La scuola riparte in sicurezza – conclude Quacivi – questo il nostro contributo alla società civile, questo il nostro agire sostenibile con un approccio sempre più orientato alla citizen experience».
da Il Sole 24 Ore
di Eugenio Bruno e Claudio Tucci