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Snals - Segreteria Provinciale Milano

SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO LAVORATORI SCUOLA

Auguri del Segretario Giuseppe Antinolfi

Giuseppe Antinolfi

BUONA PASQUA, SOTTOVOCE

Pur in una situazione di grande precarietà, di timori, di incertezze, di angoscia, di paura anche quest’anno è arrivata Pasqua, la festa della “Risurrezione”.

È tradizione scambiarsi gli auguri ed anch’io desidero rivolgere il mio pensiero a tutti coloro che lavorano per e nella scuola, portando avanti il lavoro educativo. A tutti auguro di trascorrere questi giorni in serenità tra i propri cari con la gioia nel cuore.

Ma il mio augurio quest’ anno ha il tono sommesso di un periodo difficile, perché per tanti altri non saranno giorni di serenità, giorni di gioia, ma di dolore e di morte. Sono le ore più buie nella nostra storia, viviamo un tempo di tenebre, di dolore, di tempesta, un tempo che mai ci saremmo aspettati di vivere, un tempo in cui sentiamo aleggiare intorno a noi come non mai l’ombra delle morti in Ucraina.

Vorremmo far sentire forte il nostro grido contro la guerra, condividendo le parole di Fabrizio De André:

Fermati Piero, fermati adesso
Lascia che il vento ti passi un po’ addosso
Dei morti in battaglia ti porti la voce
Chi diede la vita ebbe in cambio una croce
“.

Ma il nostro grido “mai più la guerra”, il nostro appello, la nostra supplica è come la voce d’uno che grida nel deserto: nessuno ci ascolta, siamo soli e nel frattempo continuiamo a vivere scene di morte e distruzioni.

Ma tu non lo udisti e il tempo passava
Con le stagioni a passo di giava
Ed arrivasti a varcar la frontiera
In un bel giorno di primavera
“.

Di fronte a questa drammatica situazione che il mondo sta vivendo, di fronte al sangue che ogni giorno si versa, a tante vite spezzate, a tante speranze deluse siamo inermi, deboli, vulnerabili, con l’animo pieno di preoccupazioni, di timori, di inquietudini.

Tutto ciò è motivo di turbamento, ci mette in crisi, genera crisi: molti di noi vivono un’atmosfera di tranquillità, di accoglienza, mentre a molti altri che sono immersi in una situazione di difficoltà grave e importante, che sta segnando la storia nostra e del mondo, ciò è negato. Festeggiare la Pasqua allora sembra un privilegio che genera nelle nostre coscienze frastuono, turbamento, disagio.

A gran voce invece voglio inviare il mio migliore augurio di Speranza, la stessa speranza di cui parla papa Francesco nel messaggio per la Quaresima:  “Nell’attuale contesto di preoccupazione in cui viviamo e in cui tutto sembra fragile e incerto, parlare di speranza potrebbe sembrare una provocazione, ma a volte, per dare speranza, basta essere una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza”.

Einstein scrisse: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere ‘superato’. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze”.

Questa crisi di cui parlava Einstein può anche essere quindi generativa di cambiamenti positivi e questo è proprio il significato della Pasqua, in cui paradossalmente l’aspetto religioso e quello laico trovano una loro coincidenza. “L’uomo può ‘risorgere’, raggiungere la gioia e la pienezza di vita solo se esce da sé per abbassarsi ed andare incontro a chi soffre” afferma il prof. Leonardo Becchetti.

Anche Ernesto Olivero, fondatore del Sermig. (Servizio missionari giovani) ci indica questo percorso: “Gli ideali, quando sono veri, smuovono davvero le montagne, diventano attraenti, fanno germogliare scelte di vita pure, normali che non conoscono l’impossibile. È possibile vedere gli occhi di un bambino e il suo grande sogno senza spegnerlo. È possibile per un uomo e una donna rimanere insieme per tutta la vita. È possibile non rimpiangere i bei tempi e invecchiare senza mollare mai. È possibile avere grandi responsabilità e servire. È possibile cambiare vita se ho sbagliato. È possibile cambiare il mondo nonostante la paura e gli errori. È possibile sentire l’urlo di chi piange e il silenzio di chi implora. È possibile cogliere una lacrima non ancora pianta o un dramma nascosto. È possibile vedere il sole anche quando non c’è, le stelle non ancora spuntate. È possibile non farsi fermare dalla paura. Nemmeno dal fango, perché dal fango può nascere e rinascere sempre un uomo.”

È un suggerimento che ci permette veramente di festeggiare la Pasqua, la propria Pasqua, quella personale di ciascuno di noi, seguendo un percorso simile a quello compiuto da Dante nella sua Commedia: dalle tenebre alla luce, dal dolore alla salvezza.

Possiamo quindi uscire da questa crisi ‘migliori’, riscoprendo quei valori veri della nostra esistenza: la fratellanza, la solidarietà, la condivisione…

Buona Pasqua, con la speranza che presto lo sia anche per coloro che non potranno godere di questo privilegio. 

Giuseppe Antinolfi

Segretario Provinciale

SNALS CONFSAL di Milano