La riforma del reclutamento approvata dal Governo e che presto arriverà in Parlamento oltre a fornire diverse novità per l’accesso al percorso di insegnanti mantiene un punto fermo: fino al 2024 per gli Itp basterà il diploma per accedere ai concorsi ma dal 2025 occorreranno la laurea e l’abilitazione.
Infatti, come previsto dal testo approvato dal Consiglio dei Ministri pochi giorni fa, per quanto riguarda il requisiti di partecipazione al concorso, si legge al comma 2 dell’articolo 5 che “costituisce requisito per la partecipazione al concorso relativamente ai posti di insegnante tecnico-pratico, il possesso della laurea, oppure del diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di I livello, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso, e dell’abilitazione specifica sulla classe di concorso“.
Dunque quanto appena riportato fa riferimento alla fase a regime del nuovo reclutamento ma sappiamo che fino al 2024 ci sarà una fase transitoria.
“Sino al 31 dicembre 2024, sono comunque ammessi a partecipare al concorso per i posti comuni di docente di scuola secondaria di primo e secondo grado e per i posti di insegnante tecnico-pratico coloro che abbiano conseguito almeno 30 crediti formativi universitari o accademici del percorso universitario e accademico di formazione iniziale di cui all’articolo 2- bis, a condizione che parte dei crediti formativi universitari o accademici siano di tirocinio diretto“, riporta il testo del decreto legge approvato.
Dunque fino al 2024 per i posti di insegnante tecnico pratico servirà il diploma con l’aggiunta di 30 Cfu.
NOTA BENE Il testo deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Inoltre, per diventare legge, dovrà passare il vaglio del Parlamento e dunque potrà essere soggetto a modifiche.
MARTEDÌ 26 APRILE 2022 – da OrizzonteScuola – Di Fabrizio De Angelis