“Si è polemizzato sulla nostra scelta di rilanciare la correlazione tra istruzione e merito. Rimango sinceramente colpita“. Così la premier, Giorgia Meloni, alla Camera per le dichiarazioni programmatiche del Governo.
“Diversi studi dimostrano come, oggi, chi vive in una famiglia agiata abbia una chance in più per recuperare le lacune di un sistema scolastico appiattito al ribasso, mentre gli studenti dotati di minori risorse vengono danneggiati da un insegnamento che non dovesse premia il merito, perché quelle lacune non le colmerà nessun altro“, ha detto Meloni.
“Noi intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani – ha spiegato la presidente del Consiglio -. Promuovere le attività artistiche e culturali, e accanto a queste lo sport, straordinario strumento di socialità, di formazione umana e benessere. Lavorare sulla formazione scolastica, per lo più affidata all’abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche, motivazionali. Garantire salari e tutele decenti, borse di studio per i meritevoli, favorire la cultura di impresa e il prestito d’onore. Lo dobbiamo a questi ragazzi, ai quali abbiamo tolto tutto, per lasciare loro solo debiti da ripagare. E lo dobbiamo all’Italia, che il 17 marzo di 161 anni fa è stata unificata dai giovani eroi del Risorgimento e oggi, come allora, è dall’entusiasmo e dal coraggio dei suoi giovani che può essere risollevata”.
Meloni ha quindi fatto riferimento alle recenti morti sul lavoro nelle ore di alternanza: “Occorre mettere fine alle morte sul lavoro. Non possiamo accettare la morte di Giuliano e di altre vittime. Conosco l’impegno giovanile, difficilmente non proverò simpatie per chi contesterà il mio governo in piazza. Perché quella storia è anche la mia. A chi scenderà in piazza contro di noi, ricordo una frase di Jobs. Siate affamati, siate folli. Aggiungo siate liberi. Aumenteremo l’assegno unico, aiuteremo le giovani coppie col mutuo per la casa, incentiveremo l’occupazione giovanile. Chiederemo ai comuni di aprire asili nido gratuiti e aperti fino alla chiusura di uffici e industrie”.
da Tuttoscuola 26 ottobre 2022