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Snals - Segreteria Provinciale Milano

SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO LAVORATORI SCUOLA

Valditara, il ministro sulla Luna

Nel nuovo governo sono stati nominati 24 ministri, più o meno noti, più o meno silenziosi, più o meno esposti mediaticamente. Certamente Giuseppe Valditara fa parte della categoria dei ministri maggiormente soggetti all’esposizione mediatica e le sue esternazioni, spesso quotidiane e talvolta “bizzarre”, sono molteplici.

In questo sembra seguire pedissequamente le orme dei suoi predecessori Azzolina e Bianchi, i quali avevano necessità di “distrarre” l’opinione pubblica data l’irrilevanza della “loro” politica dell’istruzione rispetto alle reali “emergenze” della scuola italiana. Ecco allora dichiarazioni a mezzo stampa, inutili convegni, dimenticando i saggi detti latini: Multum clamoris, parum lanae (Tanto rumore e poca lana) oppure Semper deterior vehiculi rota perstrepit (È sempre la ruota più malmessa del carro che fa rumore).

Nei giorni scorsi sulla stampa è comparsa la figura di un tutor per i Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), poi quello per l’orientamento, ora è la volta di un altro “bizzarro” annuncio: il docente tutor in ogni classe e la sperimentazione di classi da dieci alunni in cinquanta scuole (perché proprio cinquanta scuole?) individuate dall’Invalsi. “C’è ormai un tutor per tutto nella testa del ministro”, ha affermato una dirigente sindacale.

Ma i soliti “esperti ministeriali” hanno ricordato al Ministro che alcune sue proposte devono essere discusse nella sede del prossimo contratto di lavoro?

I “dirigenti ministeriali” hanno informato il Ministro che il numero di classi a cui lui si riferisce nell’anno scolastico 2021 – 2022 ammontava a 368.654 con un numero di studentesse e studenti pari a 7.407.312 di cui 277.840 alunni con disabilità e 798.291 studenti con cittadinanza non italiana (dati “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”)? Pertanto occorrerebbero notevoli stanziamenti per l’organico aggiuntivo dei docenti e del personale Ata, organico aggiuntivo che due anni fa era di 80mila unità, lo scorso anno era di 40mila ed ora non c’è più nessuno a farne parte essendo stato abolito.

Il ministero dell’Economia è disponibile a “scucire” i soldi, visto i miseri aumenti stipendiali a conclusione della vicenda contrattuale dopo quattro anni di ritardo e la mancanza di investimenti nella scuola nella Legge di Bilancio 2023?

A parte tutto ciò ecco ora l’ultima “stramberia” del ministro Valditara: in ogni scuola uno studiolo per ogni singolo docente, dove possa correggere i compiti in classe, preparare le lezioni, ricevere i genitori. Questa “brillante” idea è stata lanciata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara durante la presentazione del programma Didacta, la Fiera sull’innovazione nella scuola e per la scuola che si svolgerà a Firenze dall’8 al 10 marzo 2023.

Stiamo preparano una indicazione agli Enti locali per dare attenzione alle luci, ai colori, alla qualità del suono e della didattica negli istituti. Mi piacerebbe che ogni docente avesse un suo studiolo a scuola, una postazione con un pc, una libreria, dove poter preparare le lezioni, ricevere i genitori, fare ricerca. La scuola deve avere serenità nello studio e nel lavoro e deve essere accogliente. Una scuola intelligente è una scuola che crea serenità nell’apprendimento e nell’insegnamento”.

Ma dove vive il ministro Giuseppe Valditara, sulla Luna?

Oppure sta scrivendo il “Libro dei sogni della scuola italiana”? Ma questo “saggio” sarebbe un plagio, perché è già stato scritto e letto durante la recente campagna elettorale, omettendo di dire che le idee per essere tradotte in realtà hanno bisogno di una copertura finanziaria incompatibile con i bilanci di spesa pubblica verosimilmente preventivabili.

Il 20esimo Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” riporta i seguenti dati.

Gli edifici scolastici sono 40.293:

il 42% di essi risale a prima del 1976;

il 58% è privo delle certificazioni di agibilità statica;

il 55% è privo delle certificazioni di prevenzione incendi;

il 40% è privo del collaudo statico (ovvero dell’idoneità certificata dell’edificio);

il 23% delle scuole non è in possesso del documento di valutazione rischi;

il 21% non ha redatto un Piano di emergenza. 

Tra settembre 2021 e agosto 2022 si sono verificati 45 crolli, di cui 16 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna), 10 nelle regioni del Centro (Toscana, Lazio). Le cause di questi crolli vanno ricercate, nella maggior parte dei casi, nella cattiva manutenzione delle strutture edilizie.

Nel corrente anno scolastico i docenti sono circa 910 mila, compresi i docenti a tempo determinato. 910 mila locali in più quindi negli edifici scolastici: dove li localizza questi spazi il signor Ministro? Nel metaverso?

Pertanto oltre ai 910 mila studioli, occorrono 910 mila arredamenti, 910 mila librerie, 910 mila pc. Sì, 910mila pc, uno per ogni docente, quando nella maggioranza delle scuole mancano i laboratori informatici e non sempre la digitalizzazione è efficiente.

Siamo seri, signor Ministro, sia meno creativo, non usi parole in libertà, sia più aderente alla realtà, senza promettere cose irrealizzabili!  Alle parole devono seguire i fatti, perché sono questi che incidono nella credibilità di un ministro.

La realtà della scuola italiana è fin troppo chiara: mancano i docenti e 150 mila precari sono ancora in attesa di assunzione; manca l’eliminazione delle “classi pollaio”; mancano le aule e alcune scuole sono costrette a far ruotare le classi; mancano i locali per l’aula docenti e molti insegnanti sono costretti a passare le ore “buche” e ricevere i genitori nell’atrio della scuola o nei corridoi; mancano laboratori, palestre, aule polivalenti; mancano le sedie, i banchi, la carta, penne, matite, libri!

Ma di che stiamo parlando?

Non c’è qualche “esperto” ministeriale che possa spiegare al ministro la complessità della scuola e riportarlo alla realtà?

Questa idea dello studiolo per ogni docente fa pandan con i banchi a rotelle dell’Azzolina e con merito entreranno a far parte degli Annali di storia delle istituzioni scolastiche italiane.

È giusto e sacrosanto “ridare autorevolezza all’insegnante”, ma l’autorevolezza la si dà principalmente adeguando gli stipendi a quelli europei.

Giuseppe Antinolfi

Prof. Giuseppe Antinolfi

Segretario provinciale Snals Milano