Pare che sia in arrivo una legge che darà la possibilità di ricevere in anticipo una parte della liquidazione (TFS), ma solo a chi è stato assunto prima del 2001.
La proposta è stata presentata dai principali gruppi bancari italiani ed è stata presa in seria considerazione dall’attuale Governo che potrebbe inserire un emendamento al decreto Crediti fiscali.
Si tratterebbe di una grande novità per docenti e Ata e in generale per tutti i dipendenti pubblici (circa tre milioni) che, ad oggi, diversamente dai lavoratori privati, non possono ottenere una parte della liquidazione prima della pensione.
La Legge, come segnalano alcune fonti d’informazione, consentirà ai lavoratori del pubblico impiego di ottenere un prestito in banca garantito dal TFS, che poi dovrà essere restituito con gli interessi applicati appena arriva la liquidazione.
La norma auspicata sarebbe conveniente sia per le banche, sia per i lavoratori. Le prime potrebbero contare su prestiti sicuri, in quanto la liquidazione di un pubblico dipendente rappresenta una garanzia, i secondi potrebbero impiegare tale prestito per far fronte ad esigenze personali e familiari senza impegnare il proprio stipendio (come la cessione del quinto) o ricorrere ad altri tipi di finanziamenti.
Rimane però l’amarezza di vedere confermata l’ennesima disparità di trattamento tra lavoratori del pubblico e del privato. Perché questi ultimi non versano alcun interesse quando riscattano in anticipo il Tfr ed invece i dipendenti pubblici si?.
Prof. Giuseppe Antinolfi
Segretario provinciale Snals Milano