Il ministero dell’Istruzione sostiene che le sponsorizzazioni potranno contribuire al miglioramento dell’offerta formativa delle scuole ed invita le scuole a partecipare ad un’indagine conoscitiva sulle nuove disposizioni per acquisire osservazioni e proposte. Il ministero infatti dice di aver inviato agli istituti una nota nella quale si chiede di esprimere, entro il 31 maggio, osservazioni e suggerimenti sull’affidamento dei contatti di sponsorizzazioni nelle scuole.
Questa nota è come l’araba fenice: Che vi sia, ciascun lo dice; Dove sia, nessun lo sa.
Comunque sia, si è a conoscenza di imprese disposte a dare soldi alle scuole in contesti “disagiati” specie nel Mezzogiorno?
Dove sono le imprese disposte a dare soldi alle scuole senza un ritorno economico? Dove sono, nel Sud, le imprese?
Da dati attuali risulta che i privati siano pronti a dare fondi alle scuole solo nelle zone più benestanti del Paese, dove il contesto socioeconomico è di livello più elevato,
Si sentiva proprio l’esigenza di creare disparità insanabili per la scuola pubblica, di creare divari territoriali, di generare un vero e proprio ‘far west’ tra scuole appartenenti a diversi territori e tra le diverse scuole?
Il finanziamento della scuola pubblica da parte dei privati comporta notevoli rischi. anche perché al riguardo non si ha un codice organizzativo ed etico delle sponsorizzazioni.
Per garantire a tutti, ovunque siano, pari diritti di accesso all’istruzione è necessario che le scuole, in qualsiasi parte d’Italia si trovino, ricevano adeguate e stabili risorse pubbliche. Lo Stato e non l’impresa privata deve mettere la scuola in condizione di far solo e far bene il proprio compito: istruire ed educare, nella libertà e responsabilità, senza alcun condizionamento economico.
Solo in questo modo le scuole non si trasformano in squadre di calcio.
prof. Giuseppe Antinolfi – Segretario provinciale Snals Milano