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Snals - Segreteria Provinciale Milano

SINDACATO NAZIONALE AUTONOMO LAVORATORI SCUOLA

Formazione docenti, Ministro vuole ore obbligatorie. Serafini (SNALS): devono essere pagate. Coprire posti vacanti sostegno con specializzati

Lo Snals esprime una valutazione “sostanzialmente e complessivamente negativa sull’atto di indirizzo del Ministro“, anche se alcuni punti “sono condivisibili sul piano dei principi”.

Lo Snals esprime una valutazione “sostanzialmente e complessivamente negativa sull’atto di indirizzo del Ministro”, anche se alcuni punti “sono condivisibili sul piano dei principi”. La segretaria generale dello Snals-Confsal, Elvira Serafini sospende parzialmente il giudizio sull’Atto di indirizzo della ministra Lucia Azzolina, presentato nei giorni scorsi: “Aspettiamo – spiega – di analizzare la Direttiva amministrativa ed il Piano della performance 2020/2022, di prossima pubblicazione, per formulare un parere complessivo”. Intanto si può fare il punto su alcuni intenti esplicitati da Azzolina.

Segretaria Elvira Serafini, la ministra della pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, punta alla centralità dello studente, e sostiene che, affinché il medesimo sia protagonista, sia necessario che il medesimo comprenda appieno la proposta formativa che gli viene offerta e tale comprensione non può realizzarsi se non attraverso un suo coinvolgimento diretto nella didattica quotidiana, “attraverso un ripensamento della metodologia didattica tradizionale, a vantaggio di un modello meno trasmissivo e più appassionante”. Che cosa ne pensa?

“Pur apprezzando la collocazione dello studente al centro dell’azione educativa delle scuole rileviamo la totale assenza di riferimento alla libertà di insegnamento. Noi siamo per una libertà di insegnamento garantita dalle scuole autonome ed assicurata dai dirigenti scolastici con la facilitazione dell’attività di ricerca disciplinare dei docenti e della conseguente sperimentazione ed estensione di nuovi metodi di insegnamento”

Per la ministra l’inclusione scolastica dev’essere un impegno costante per garantire la piena integrazione – in ambito scolastico ma anche nel più generale contesto di vita – non solo dello studente il cui percorso di istruzione sia connotato da condizione di disabilità, da specifici disturbi dell’apprendimento o da altre situazioni di svantaggio socio economico, linguistico o culturale, ma anche di quegli studenti ad alto potenziale che necessitano, a loro volta, di strategie didattiche coerenti con la loro speciale condizione.

“Apprezzabile l’intenzione di ricomprendere nell’organico dell’autonomia il maggior numero di posti in deroga. Ci auguriamo che alle intenzioni seguano precise scelte economiche, finora sempre disattese. Ogni anno restano vacanti decine di migliaia di posti per i quali è necessario ricorrere a personale non specializzato”.

Il ministero s’impegna anche sul fronte del contrasto alla dispersione scolastica, attraverso stanziamenti di risorse economiche finalizzati non solo alla creazione di ambienti di apprendimento maggiormente adeguati, sia sotto il profilo strutturale delle scuole che della dotazione tecnologica, ma anche all’avvio di sperimentazioni metodologiche che sappiano rinnovare la didattica delle discipline, rendendola maggiormente rispondente agli stili di apprendimento dei giovani.

“Alle dichiarazioni di principio preferiamo attendere di conoscere la reale entità degli stanziamenti promessi, che per noi devono andare a beneficio di tutte le istituzioni scolastiche e non solo di un numero limitato di esse. Solo in tal modo si evitano differenze e disparità di opportunità che sono la vera causa di una dispersione scolastica ancora attestata su livelli inaccettabili per un paese civile”.

La ministra Azzolina torna poi sul concetto di “alleanza educativa”.

“Sono passati ormai cinquanta anni dalla introduzione degli organi collegiali scolatici e territoriali e venti anni dall’attribuzione dell’autonomia alle scuole senza alcun tentativo concreto e coerente con i principi costituzionali di riforma dei modi di partecipazione della comunità alla gestione della scuola. Siamo comunque contrari ad una revisione degli organi collegiali che vada nella direzione della contrazione della rappresentanza delle diverse componenti e del sostanziale annullamento dei corrispondenti poteri. Vogliamo una riforma che attribuisca rinnovati, certi e chiari compiti e funzioni agli organi di governo della scuola”.

Come giudica la promessa di “valorizzazione e sviluppo del personale scolastico”, legata alla formazione?

“Valutiamo con molte perplessità le intenzioni del Ministro di considerare come leva per la valorizzazione del personale la formazione obbligatoria senza alcun riferimento alla sua remunerazione. Nessun accenno all’adeguamento degli stipendi, fermi da anni e lontanissimi da livelli medi europei. Alle dichiarazioni e alle assicurazioni di principio connesse alle previsioni del decreto scuola e alle intese sottoscritte in tema di reclutamento, i fatti dimostrano una totale difformità nelle concrete iniziative del Miur, tanto che i sindacati più rappresentativi  sono stati costretti ad anticipare lo sciopero del personale precario. Si recupera l’attuale modello di valutazione dei dirigenti scolastici senza alcun riferimento all’impegno delle parti sociali a rivedere complessivamente l’intero sistema di valutazione dei dirigenti, così come recato dal CCNL dell’area Istruzione e ricerca per il triennio 2016/2018”.

Si punta poi su scuola e territorio per la promozione di un percorso formativo integrato, che si proponga quale scopo primario la formazione e la crescita personale dello studente, non solo all’interno ma anche all’esterno del contesto scolastico.

“Anche qui registriamo dichiarazioni di principio che ricalcano la prosa cui siamo abituati. Tra l’altro tutte le azioni citate finora non hanno prodotto alcuna inversione di tendenza dei tassi di occupabilità dei nostri diplomati. Anzi, l’industria ed i servizi non riescono il più delle volte a trovare le professionalità di cui hanno bisogno”.

Altro punto fondamentale dell’Atto di indirizzo è l’innovazione digitale

“Rileviamo l’attenzione del Ministro all’esigenza di razionalizzazione dei sistemi informativi. Ci auguriamo che dalle parole si passi ai fatti. Bisogna al più presto attivare i tavoli di confronto per la semplificazione amministrativa. Anche qui da decenni si parla di integrazione dei sistemi informatici ma ancora oggi un dipendente che voglia produrre un’istanza al Miur deve reiterare l’inserimento di dati già innumerevoli volte acquisiti. Abbiamo il timore che l’efficienza tanto sbandierata passi ancora una volta per lo sfruttamento intensivo del personale amministrativo”.

La ministra annuncia che occorre porre la massima attenzione nella programmazione comunitaria 2021-2027, dando priorità alla riqualificazione dell’edilizia scolastica, al potenziamento delle dotazioni tecnologiche delle scuole, con un’attenzione particolare alla formazione del personale docente e del personale tecnico e amministrativo, per un maggior rafforzamento e qualificazione professionale dello stesso, al potenziamento delle competenze degli studenti, compresi gli adulti, all’inclusione e al contrasto alla dispersione scolastica.

“Aspettiamo di verificare la capacità di spesa dei programmi operativi 2014/2020 e poi valuteremo il senso e la direzione da dare al prossimo quadro strategico. Riteniamo comunque prioritari gli investimenti infrastrutturali da far gestire alle scuole in collaborazione con gli enti locali”.

Si assicura inoltre un vero investimento sul versante della “sostenibilità ecologica, sociale, economica” con l’attuazione di progetti educativi sulla tutela dell’ambiente, sulla sostenibilità economica e sociale, sulla cittadinanza globale e la preservazione del patrimonio culturale del nostro Paese.

“Ambito di indubbio valore ma che deve essere condotto dalle scuole in piena autonomia e coerentemente ai rispettivi piani dell’offerta formativa”.

La ministra promette infine: pagamenti rapidi, con la “restituzione efficace dei dati ed efficienza nei pagamenti”, un impegno forte nella lotta alla corruzione e l’ implementazione del Sistema nazionale di valutazione.

“Quello dei pagamenti è un altro tema dolente che si estende diciamo noi anche alle procedure lentissime per la ricostruzione di carriera e di definitivo inquadramento retributivo. Sulla prevenzione della corruzione non riusciamo ad individuare significative azioni che possano rappresentare una reale inversione di tendenza rispetto al passato. Anche sul sistema nazionale di valutazione vorremmo che il Ministro mantenesse gli impegni assunti con i contratti e le intese”

Da Orizzonte Scuola – di Vincenzo Brancatisano – 17 Febbraio 2020