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Paritarie, la crisi rischia di travolgere 12.000 scuole e 100.000 docenti

Scuole paritarie, il rischio che la maggioranza non  riapra è altissimo. Le famiglie che con il blocco della didattica in presenza hanno bloccato i pagamenti dei servizi extra didattici, come doposcuola, mensa ed altri servizi accessori. Ma la crisi economica sta toccando, e lo farà sempre più, l’economia totale. Mentre la scuola statale riceve la copertura economica dello Stato, per le paritarie dipendono dalle rette: e molte famiglie potrebbero non riuscire a pagarle.

In soccorso delle paritarie arriverà il decreto di riparto del contributo per l’anno scolastico 2019/2020. Ma questo non potrà risollevare da una crisi come quella che si prospetta . D’altronde le scuole le scuole non possono ricorrere alla cassa integrazione per i docenti. Soluzione che allevierebbe nell’immediato.

Sulla vicenda è intervenuto Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera“Per evitare che quasi un milione di ragazzi debbano rinunciare alle loro scuole stabiliamo un fondo in aiuto a chi non può più pagare la retta. Con esso prevedendo la detrazione totale delle rette pagate durante l’anno. Oltre che un aiuto ai gestori che rischiano di non poter sostenere i costi che in una scuola sono principalmente, gli insegnanti”.

Insegnanti che rappresentano una quota importante dell’intero corpo docente italiano. Ma è tutto il sistema delle paritarie ad avere numeri importanti. Toccafondi ricorda che “Stiamo parlando di 12mila scuole, 160.000 tra docenti e non docenti e quasi un milione di bambini e ragazzi. O arrivano aiuti o il rischio è molto concreto: alla ripresa quei ragazzi non troveranno scuole aperte. Questo significa perdita di posti di lavoro, liste che si allungheranno per le scuole dell’infanzia. Ma anche  tanti costi per lo Stato per trovare posto a ragazzi dell’obbligo scolastico nelle statali”.