Mai avrei creduto di poter dare ragione ad un ex ministro dell’Istruzione che non ho apprezzato neppure per un istante, Lorenzo Fioramonti. Ma ora gli devo ragione e sottoscrivere una sua chiara ed esplicita dichiarazione sulla Azzolina (non chiamo ministro perché non ne ha la dignità): “Anche le pietre sanno che la Ministra è sempre stata contraria alla stabilizzazione dei precari della scuola (nonostante fosse nel programma elettorale del Movimento 5 Stelle). Fece di tutto per boicottare il mio negoziato coi sindacati”.
Ed i fatti di questi giorni gli danno ragione. I sindacati della scuola, tutti, proprio tutti, da mesi chiedono la stabilizzazione dei 70.000 precari e contemporaneamente chiedono di essere convocati per la soluzione di tale problematica. Ma l’arrogante Azzolina crede di essere la più brava, di sapere tutto e quindi: non vede, non sente, non parla. Fino a ieri, 28 settembre 2020, giorno in cui l’Azzolina si degna di ricevere le organizzazioni sindacali. Ma che fa la perfida Azzolina? Prima dell’incontro annuncia agli organi di stampa che all’indomani sulla Gazzetta Ufficiale sarebbe stato pubblicato un avviso relativo all’avvio delle prove scritte del concorso straordinario della scuola secondaria: le prove partiranno il 22 ottobre e si dovrebbero concludersi il 9 novembre.
C’è da rimanere allibiti di fronte alla sua concezione di democrazia: prima decide e poi discute “pro forma”. Vergogna!
È chiaro, ha ragione Fioramonti. L’Azzolina è contro i precari e chi li rappresenta, mette tutti davanti al fatto compiuto e ciò dimostra il suo astio verso questa categoria benemerita della scuola, dimostra che sta conducendo una battaglia ideologica personale contro docenti che per anni hanno insegnato: un conflitto personale che non ha nulla a che fare con l’interesse della scuola.
Ha stabilito la data delle prove, ma si è forse preoccupata:
- di organizzare un concorso con le dovute garanzie?
- che lo svolgimento del concorso comporta l’assembramento di migliaia di persone in piena pandemia?
- dell’emergenza epidemiologica con un preoccupante aumento di casi di contagiati da COVID 19 nelle scuole?
- che si toglieranno dalle classi i 70.000 docenti che parteciperanno al concorso, oltre ai 660 commissari?
- che dopo la sospensione per le elezioni ancora una volta resteranno a casa gli studenti degli istituti sedi delle prove di concorso?
- di come le scuole gestiranno e ospiteranno in sicurezza le prove per il concorso straordinario?
- di prevedere prove suppletive per i casi di docenti che non potessero partecipare per problemi dettati da eventuale contagio o regime di quarantena?
Come per l’inizio dell’anno scolastico l’Azzolina (con il suo “consigliori”) lascia le maggiori incombenze e responsabilità sulle spalle dei dirigenti scolastici degli istituti sedi di esame, ancora una volta se ne lava le mani: “Arrangiatevi” è il suo motto. Pensateci voi alla destinazione delle aule, alla sanificazione dei locali, al distanziamento, ecc. ecc.
Con molte scuole ancora nel caos supplenti l’Azzolina si permette il lusso di creare ancora ulteriori enormi difficoltà e notevoli rischi di contagio, solo per la caparbietà di non voler stabilizzare i precari, docenti con anni di servizio alle spalle e pertanto con una certa esperienza maturata sul campo. Non è una scorciatoia, ma soltanto la legalizzazione dell’insegnamento già svolto per più e più anni.
Dice l’Azzolina: “Procedure selettive così come impone la Costituzione. Così si valorizza il merito”.
Perché, l’insegnamento continuativo per oltre tre anni non costituisce “il merito”?
O “il merito” è copiare la tesi ed ottenere 5 in inglese e 0 in informatica nel concorso a dirigente scolastico ed essere ugualmente “promossa”?
I precari hanno il diritto alla stabilizzazione, sono loro che in questi anni hanno salvato la scuola italiana, insegnando, firmando verbali, assegnando voti, bocciando, promuovendo, facendo il commissario interno ed esterno in esami di stato ecc. E se non meritavano perché ogni anno sono stati confermati?
Non si possono sfruttare i precari e poi liquidarli con un concorso lotteria.
Come non condividere l’amarezza di un precario che ha scritto: “Sto insegnando da sette anni. Non potete dirmi oggi, ok sei stato idoneo, ti abbiamo pagato regolarmente, però adesso dobbiamo verificare se lo sei davvero!”.
Azzolina (e relativo “consigliori”), siamo proprio nel ridicolo!
Milano 29 settembre 2020
Giuseppe Antinolfi – Segretario Provinciale SNALS CONFSAL di Milano